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Amedeo VI nacque a Chambery il 4 gennaio 1334 da Aimone e Violante Paleologa passerà alla storia come il Conte Verde

. Già nel 1337 il padre Aimone, riceve il Re di Boemia e il Conte del Lussemburgo per fidanzare Amedeo con Margherita, figlia del futuro imperatore Carlo II. Tuttavia, il matrimonio non ebbe poi seguito.

All’età di circa dieci anni Amedeo perse prima la madre (1342) e poi il padre (1343), divenendo così ufficialmente conte di Savoia. Data la sua giovane età la contea sarà inizialmente amministrata dai reggenti Luigi II di Vaud e Amedeo III di Ginevra, cugini del conte.

Amedeo VI: La Vita

Amedeo VI di Savoia

Il primo problema che si trovarono ad affrontare i reggenti furono le pretese sul regno di Filippo d’Orleans. Giovanna, cugina di Amedeo VI aveva anch’essa avanzato pretese sulla contea trovando poi un accordo con il conte Aimone. Ora, alla morte di Giovanna, il suo testamento indicava come erede Filippo d’Orleans che rivendicò nuovamente la contea Savoia per sé stesso. Nel 1346 venne trovato un accordo tra Filippo e i reggenti: Filippo d’Orleans ricevette due castelli, una pensione annua e un contingente di soldati. In cambio egli rinunciò alle pretese.

Un secondo problema si presenta a partire dal 1343. Con un accordo tra Umberto II La Tour du Pin, governatore del Delfinato ma senza eredi, e Filippo VI re di Francia si definisce il passaggio del Delfinato alla monarchia francese. Filippo VI inoltre stabilisce che il territorio deve sempre essere governato dall’erede al trono di Francia. I Savoia si ritrovano quindi and avere come vicino direttamente il re di Francia.

In questo contesto i Savoia si trovarono senza appoggi. I francesi erano alle porte del regno, un accordo con loro rischiava di invitarli a prendersi la contea. Gli inglesi erano nemici giurati delle Francia, un accordo con i britannici avrebbe scatenato probabilmente una guerra con la Francia.   La Germania, infine, con l’elezione a imperatore di Carlo IV era ormai in buoni rapporti con i francesi e non interessata ai problemi della Savoia.

Il matrimonio

Sfumato il fidanzamento con Margherita, figlia dell’imperatore Carlo II, nel 1347 si tenta quindi un matrimonio tra Amedeo VI e Giovanna di Borgogna. Il matrimonio è però contrastato dal re di Francia (patrigno di Giovanna). Il duca di Borgogna non aveva eredi maschi quindi il re francese sperava di inglobare il ducato nei suoi possedimenti. Il matrimonio avrebbe invece concesso il ducato ai Savoia e rafforzato la loro posizione. In virtù di questo i rapporti tra Savoia e Delfinato (governato da Carlo di Normandia, erede al trono di Francia) si inasprirono nuovamente.

Amedeo VI - Conte Verde
Statua Amedeo VI ai Giardini Reali

L’intervento di papa Clemente VI nel 1351 pose fine alla contesa: i Savoia rinunciano al matrimonio e promettono di non sposare una principessa inglese, in cambio ottengono un indennizzo di 60.000 fiorini. L’accordo è firmato da Amedeo III conte di Ginevra e dal cancelliere Soleri. Amedeo VI non ne fu felice e per rappresaglia destituì ed incarcerò il cancelliere che aveva siglato l’accordo.

Il trattato di Parigi del 1355 pone fine a tutti i dissidi. Amedeo VI conferma l’annullamento del matrimonio con la figlia del duca di Borgogna. In cambio accetta un indennizzo di 40.000 fiorini e le nozze con Bona, figlia del duca di Borbone. Tramite uno scambio di territori si identificano finalmente in modo chiaro e netto il confine dei territori Savoia e del Delfinato ponendo fine a guerre e scorribande durate decenni. Infine, Amedeo VI promise ai francesi il suo aiuto contro gli inglesi.

La conquista di Pinerolo

Nel 1359 si estingue il ramo Savoia-Vaud, Amedeo VI può quindi facilmente inglobare quei territori sotto il suo dominio. Tuttavia, i territori erano praticamente circondati dalla Francia, che oltre al Delfinato controllava anche la Valle di Susa e in modo indiretto Saluzzo.

Amedeo VI - il conte verde
Amedeo VI
Monumento in Piazza Palazzo di Città

Per far fronte al potere francese, Amedeo VI diede vita ad un’abile azione diplomatica internazionale. Rafforzò i legami con l’impero di Carlo IV, ottenendo il diritto di appello al tribunale imperiale di tutta la curia dello stato sabaudo. Questo diede la possibilità al conte sabaudo di esercitare la sua autorità su tutta la Chiesa nei suoi territori.

L’accordo con Carlo IV permise ad Amedeo VI di imporsi con la forza nel pinerolese contro il cugino Giacomo d’Acaja. Egli tentò a più riprese di emanciparsi dal giogo di casa Savoia, imponendo pedaggi e affermando la sua indipendenza. Alla fine, però è catturato ed imprigionato, mentre Pinerolo e i suoi territori passano stabilmente sotto i Savoia.

Giacomo è liberato nel 1361. Riottiene il feudo, ma è costretto a forti condizioni di sudditanza dal conte. Rimasto vedovo, Giacomo è costretto a sposare Margherita di Beaujeu, donna fedele ad Amedeo VI. Dopo il matrimonio Margherita insiste oltremodo affinché Filippo, erede di prime nozze di Giacomo, venga diseredato. Il conte Savoia approvò imponendo la successione del feudo ai figli di seconde nozze avuti con Margherita. Filippo, accusato di ribellione è condannato a morte ed annegato nel lago di Avigliana.

La crociata

Nel 1363 Amedeo VI assieme a Giovanni II re di Francia giurò ad Avignone alla presenza di papa Urbano V la sua partecipazione ad una crociata in Oriente. La spedizione ebbe luogo tra il 1366 e il 1367. Qui conquistò Gallipoli per renderla all’impero Bizantino e liberò Giovanni V prigioniero dei Bulgari.

Amedeo VI - Conte Verde
Particolare della statua al Conte Verde

La statua al Conte Verde di piazza Palazzo di Città a Torino, ricorda la sua partecipazione a questa crociata.

Al suo rientro si vide costretto ad affrontare la minaccia dei Visconti, appoggiati dai francesi. Amedeo VI si unì alla Lega Italica liberando Asti nel 1372, minacciando Milano e Pavia, scendendo fino a Bologna ed in Toscana. Infine, nel 1374 siglò un accordo che gli diede libertà di azione nel biellese.

L’ultima sua avventura fu nel 1383. Accorso in aiuto al re di Napoli muore di peste a Santo Stefano di Campobasso e venne sepolto nell’Abbazia di Altacomba. I suoi resti sono tuttavia stati dispersi durante l’occupazione giacobina.

Il Conte Verde

Amedei VI - Conte Verde
Casa del Conte Verde a Rivoli

Fin dalla giovane età amava presentarsi in pubblico e partecipare a tornei indossando abiti preferibilmente di colore verde. Con questo stratagemma era facile per il popolo riconoscerlo ed individuarlo, tanto che continuò ad utilizzare questo colore anche quando divenne conte. Proprio per questa sua caratteristica è più conosciuto come Conte Verde.

Sotto il suo governo il Piemonte accrebbe i suoi domini e il suo prestigio. Amedeo VI prese parte a numerose guerre e battaglie a fianco delle altre potenze europee. Combatté in oriente per conto del cugino Giovanni V Paleologo contro Turchi e Bulgari.

Fu al servizio dell’antipapa Clemente VII e contro le armate di ventura inglesi che devastavano l’Europa.

Molto rispettato e stimato a livello internazionale venne altresì riconosciuto come persona saggia ed equilibrata incaricato come arbitro per la risoluzione di diverse contese tra le quali ricordiamo la Guearra di Chiogga e un trattato tra Genova e Venezia.

Amedeo VI - Collare dell'Annunziata
Collare dell’Annunziata

Amedeo VI è una figura centrale nella storia Savoia. Riportò il Paese ad un ruolo centrale in Europa, riconosciuto grazie alle sue capacità militari e la sua saggia ed accorta politica. Tuttavia, per affrontare le varie campagne militari fu costretto a forti spese e dovette ricorrere ad ingenti prestiti arrivando ad offrire come garanzia persino il suo regno.

Come detto, Amedeo VI sposa nel 1355 Bona di Borbone, figlia del secondo duca di Borbone. Bona governò lo stato durante i lunghi periodi in cui il marito era assente per le guerre. La coppia ebbe tre figli, due maschi e una femmina morta appena nata.

Amedeo VI ebbe altri tre figli da altrettante relazioni fuori il matrimonio

Ordine dell’Annunziata

A lui si deve la creazione dell’Ordine Cavalleresco del Collare (oggi Ordine dell’Annunziata). Il Collare dell’Annunziata era il massimo riconoscimento attribuito dal ducato a chi compiva eroiche imprese o rendeva importanti servigi.

Caratteristica dell’Ordine è la celebre scritta FERT che appare ricorrente negli stemmi di casa Savoia e di cui non si conosce il significato preciso.

Azzurro Savoia

In occasione di una crociata voluta da papa Urbano nel 1366, Amedeo VI volle che sulla nave ammiraglia della flotta oltre allo stendardo rosso-crociato dei Savoia sventolasse una bandiera azzurra.

Con il passare dei secoli il colore azzurro acquisì sempre più importanza per la famiglia Savoia tanto che nel 1861 con l’Unità d’Italia ne diventa il colore nazionale.

L’azzurro venne poi confermato come colore ufficiale anche dalla Repubblica Italiana nel 1946. Ancora oggi è utilizzato nella sciarpa azzurra degli ufficiali delle forze armate e nella maglia azzurra delle Nazionali sportive italiane