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Amedeo VII nacque nel 1360, alcuni dicono nel castello di Avigliana altri in quello di Chambery. Egli è il primogenito di Amedeo VI e della moglie Bona di Borbone.

Sin dal 1372 il padre si accordò con il duca di Berry per il matrimonio con la figlia di quest’ultimo, Bona. Il matrimonio è celebrato a Parigi nel 1377, ma Bona arriva in Savoia solamente nel 1381.

Nel 1379 Amedeo viene nominato signore di Besse dal padre. Qui fece le sue prime esperienze militari, combattendo contro alcuni nobili che non volevano presentare l’omaggio feudale a suo padre.

Nel 1382 è al seguito del re di Francia Carlo VI in una campagna contro il conte di Fiandra, in cui si distinse nella battaglia di Roosebeke.

Amedeo VII
Amedeo VII

L’anno successivo, rientrato dalle Fiandre deve affrontare una rivolta nel vallese. Lo stesso anno, alla morte del padre, gli succede come erede della contea. Tuttavia, secondo testamento, il padre stabilisce che la madre fosse governatrice, amministratrice e potesse godere dei redditi di stato vita naturale durante fino a nuove nozze. Di conseguenza Amedeo VII, dichiarando di voler rispettare le volontà del padre, prese accordi con la madre per il governo dello stato.

La soluzione adottata ebbe dei vantaggi per Amedeo VII. Infatti, avendo ereditato uno stato con gravi problemi economici, dovuto alle continue guerre del padre che avevano praticamente svuotato le casse dello stato, lasciò l’incombenza di porvi rimedio alla madre.

Il Conte Rosso

Nel 1383, anno delle morte del padre, partecipa ad una campagna nelle Fiandre alla presa di Cassel, di Bergues e poi di Bourbourg. Fu durante l’assedio di quest’ultima che venne a sapere di essere diventato padre di un maschio. Per festeggiare abbandonò l’abbigliamento di lutto in onore del padre per vestirsi con abiti rossi. Da qui il soprannome di Conte Rosso. Ad onore del vero, bisogna dire che secondo altri storici il soprannome arriva dal colore rossiccio dei suoi capelli.

Il regno aveva tuttavia diversi nemici. Con uno di questi, Gian Galeazzo Visconti riuscì a trovare un accordo di reciproca non aggressione grazie all’intervento della madre di Gian Galeazzo, Bianca di Savoia, sorella di Amedeo VI e zia di Amedeo VII.

Nizza e Ventimiglia

Ritratto di Amedeo VII
Ritratto di Amedeo VII

Amedeo VII lavorò a lungo per un suo sogno politico: uno sbocco sul mare. A tale proposito giocò d’astuzia. Il re di Napoli Luigi II d’Angiò era debitore verso i Savoia. Gli Angiò difatti dovevano restituire le somme impiegate dal padre Amedeo VI quando corse in loro soccorso nel 1383, viaggio nel quale tra l’altro morì. Tuttavia, Luigi II d’Angiò era in lotta con il ramo Angiò-Durazzo, quindi non incline ad occuparsi di vecchi debiti. Gli scontri interni tra i due rami d’Angiò favorì Amedeo VII che poté’ tranquillamente occupare Ventimiglia e Nizza chiedendo l’annessione dei territori alla contea Savoia come pagamento dei debiti.

Gli Angiò accettarono e l’imperatore Venceslao investì Amedeo VII come signore di Nizza. Nel 1388, Giovanni Grimaldi, nominato siniscalco di Nizza dai napoletani, firma l’atto di cessione della città al Piemonte e viene nominato governatore sabaudo.

Altri problemi arrivarono dall’imperatore Venceslao. Egli confermò i suoi feudi ma gli ordinò di togliere il sostegno all’antipapa Clemente VII. Amedeo VII non poteva permettersi di assecondare l’imperatore: Clemente VII aveva promesso una retribuzione di 4000 fiorini sulle decime della Chiesa in Piemonte e le casse dello Stato avevano disperatamente bisogno di entrante. Il conte Savoia fu abile a temporeggiare finchè l’argomento perse importanza.

Ultimi anni di Amedeo VII

Nello stesso periodo Amedeo VII affiancò re Carlo VI di Francia nel progetto di quest’ultimo di attaccare gli inglesi sbarcando sulle loro coste. L’attacco non avvenne mai, ma Amedeo VII si fece notare dai francesi per le enormi somme che perse al gioco. Il fidanzamento di suo figlio con la figlia del duca di Borgogna, che portava in dote 100.000 fiorini, lo salvò dalla bancarotta finanziaria. Buona parte della dote servì infatti a coprire i debiti di gioco.

Nel 1391, durante una battuta di caccia al cinghiale, Amedeo VII cadde dal cavallo ferendosi ad una gamba. Nonostante la ferita non fosse grave, il giorno successivo contrasse il tetano che lo uccise in tre giorni.

Amedeo VII venne inumato nell’Abbazia di Altacomba. Le sue ceneri saranno poi trasferite nella Cappella della Sindone di Torino da Emanuele Filiberto.

Amedeo VII sposa nel 1377 la nipote del re di Francia, Bona di Berry. Da lei ebbe in figlio e due femmine. Amedeo VII ebbe anche due figli (un maschio e una femmina) da due diverse amanti.