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Nipote di Amedeo VI e figlio di Amedeo VII (detto il Conte Rosso), Amedeo VIII nacque a Chambery il 4 settembre 1383.
Gli anni della giovinezza di Amedeo VIII non furono sereni. Affetto da forte strabismo e balbuzie, perse il padre in circostanze misteriose (pare sia stato avvelenato). Questi avvenimenti lo resero introverso e riservato. Rimasto orfano di padre all’età di 12 anni, inizio a governare solamente dopo il 1400, sposando Maria di Borgogna e riconosciuto maggiorenne, cioè in grado di occuparsi del regno.

Dopo il matrimonio i territori dei Savoia diventano praticamente un, appendice del regno di Borgogna, prova ne è che Maria arriverà in Savoia solamente nel 1403.
Complice il suo carattere, perseguì una politica improntata alla prudenza e tranquillità prendendo decisioni mai azzardate o in contrasto con le altre potenze. Tuttavia, approfittò della situazione internazionale per acquisire completamente la contea di Ginevra, e vari altri feudi, espandendo i propri territori.
Amedeo VIII approfittò anche di un periodo di debolezza della Francia per assoggettare come suoi vassalli il marchese di Saluzzo e i Lascaris, signori del Tenda.
A partire dal 1414, assieme al conte di Carmagnola e ad alcune compagnie di ventura tentò senza riuscirci di assoggettare il Vallese. Mantenne anche buoni rapporti con la Francia, soprattutto inviando un contingente a sostegno dei francesi nella battaglia di Azincourt del 1415.
Ducato!
Un anno più tardi, nel 1416, ottenne il riconoscimento dall’imperatore della trasformazione della contea in ducato. L’imperatore stesso, trovandosi a Chambery, eresse la contea a ducato con un documento datato 19 febbraio 1416. Un altro documento del giorno successivo conferisce a Amedeo VIII il titolo di duca.
Nel 1418, all’estinguersi del ramo Acaja, Amedeo VIII ne acquisì tutti i territori. Uno degli ultimi atti politici fu la promulgazione degli Statuta Sabaudie dove si trovano le prime disposizioni contro gli ebrei in Savoia.
Sostenne l’Università di Torino, fondata dal cugino Ludovico di Savoia-Acaia, fino ad ottenere il benestare dell’imperatore Sigismondo di Lussemburgo e di papa Benedetto XIII nel 1411.
Stanco della politica e degli affari di stato, che non si addicevano al suo carattere, nel 1434 decise di ritirarsi a vita monastica. Fondo’ quello che oggi è conosciuto come Ordine del Mauriziano.
Ritiratosi nel castello di Ripaglia, abdicò in favore del figlio Ludovico. Tuttavia, mantenne il controllo del regno ancora per qualche anno, facendo di Ludovico solamente l’esecutore.
Amedeo VIII: l’antipapa Felice V

(Francesco Gonin, 1847)
Pochi anni dopo, nel 1438 durante, il concilio di Basilea, il papa Eugenio IV venne accusato di eresia e compravendita di cariche ecclesiastiche e venne deposto. Il concilio si divise: Eugenio IV riparò a Ferrara con alcuni cardinali di fiducia, mentre i cardinali rimasti a Basilea lo considerarono ufficialmente deposto e procedettero all’elezione di un nuovo pontefice affidando la carica ad Amedeo VIII. Non essendo un religioso ed amante della vita tranquilla Amedeo tentò di rifiutare l’incarico, ma alla fine si convinse accettando il pontificato con nel 1439 con il nome di Felice V nel 1439.

Nonostante la sua carica non si recò mai a Roma. Rimase tra la Savoia e la Svizzera continuando a vivere in maniera riservata e schiva in accordo con la sua indole. Concesse pochissime udienze ed alla morte di Eugenio IV abbandonò la carica di sua volontà nel 1449 a favore del nuovo papa Nicolo V, divenendo cardinale.
Ritiratosi nuovamente a vita privata, morì il 6 gennaio 1451. Le sue spoglie sono attualmente custodite nel duomo di Torino, trasferite da Emanuele Filiberto.
Discendenza
Anche se riuscì ad ottenere il passaggio dei suoi territori da contea a ducato nel 1416, per le sue azioni flemmatiche viene detto il Pacifico. Il periodo di pontificato gli garantisce invece il soprannome di Antipapa.
Amedeo VIII da laico si sposò con Maria di Borbogna ed ebbe nove figli. In qualità di papa invece tenne cinque concistori e nominò venticinque vescovi.
Ad Amedeo VIII viene anche fatta risalire la direttiva in cui vieta ai fornai di servire il pane rovesciato al boia del regno. Secondo la leggenda i panificatori crearono quindi un pane quadrato che prese immediatamente il nome di pane del boia. Oggi lo conosciamo come pan carrè