
Immagini prese dalla rete
Azzurro, granata e bianconero, questi sono i colori ufficiali della nostra nazionale italiana e delle due principali squadre di calcio di Torino. Ma come è nata la scelta di questi colori invece che di altri?
Ebbene, se per la nazionale vi è un fondamento storico, per le due squadre cittadine la scelta è dettata da motivazioni di praticità.
Azzurro
Il 15 maggio 1910 la nazionale di calcio italiana fa il suo esordio contro la Francia. Per l’occasione è utilizzata una divisa di colore bianco con un nastro tricolore appuntato sopra. La gara finì con 6 reti contro 2 per l’Italia.

Tuttavia, il 6 gennaio 1911 l’Italia ospita l’Ungheria a Milano in una gara persa per uno a zero. In questa occasione la nazionale sfoggia una divisa color azzurro. Da allora l’azzurro che contraddistingue la divisa di tutti gli atleti che rappresentano l’Italia.
Ma perché proprio azzurro?
Blu Savoia
Il primo ad utilizzare l’azzurro per distinguersi fu Amedeo VI di Savoia. Paradossalmente egli era chiamato il Conte Verde, e decise di partire per una crociata promossa da papa Urbano V. Il conte preparò una flotta di circa 2000 uomini e 17 navi. Quando fu il momento di partire, il 20 giugno 1366, disse alle truppe di far sventolare lo stendardo rosso-crociato in argento dei Savoia assieme ad una bandiera azzurra.
Lo storico Luigi Cibrario descrive così quella decisione
di devozione di Zendado Azzurro con l’immagine di Nostra Signora in campo seminato di stelle (oro). E quel colore di cielo consacrato a Maria è, per quanto a me pare, l’origine del nostro color nazionale
Luigi Cibrario
L’azzurro come colore distintivo dei Savoia come famiglia regnante, e di riflesso dei sudditi, divenne popolare nell’800, con la caduta di Napoleone ed il rientro in Piemonte di Vittorio Emanuele I. Per rivendicare l’appartenenza alla famiglia Savoia i torinesi si affannarono a cancellare ogni insegna o decorazione risalente al dominio napoleonico con vernice blu. Blu Savoia appunto.

Daje ‘l bleu
Il forte significato simbolico di questa pratica si ritrova ancora oggi nell’espressione dialettale piemontese i l’hai daje ‘l bleu, il cui significato è la volontà di troncare di netto ogni relazione con il passato o con una persona.
Azzurro nazionale
Tornando a quel 6 gennaio 1911, si scelse quindi una divisa azzurra in onore della casa regnante dei Savoia. Da allora l’azzurro divenne identificativo degli atleti italiani. Durante il periodo fascista venne brevemente rimpiazzato dal nero, tuttavia con la nascita della Repubblica venne rimosso lo stemma di casa Savoia e confermato il colore azzurro.
Per la cronaca, la prima nazionale italiana ad indossare la maglia azzurra era composta da: De Simoni, Binaschi, De Vecchi, Ara, Milano I, Leone, Debernardi, Cevenini I, Berardo, Rampini I, Corna.
Granata
La città di Torino conobbe il gioco del calcio grazie ad alcuni industriali svizzeri ed inglesi. Nel 1887 nacque il Torino FCC, primo club calcistico in Italia ormai scomparso. Successivamente, nel 1889, viene fondato il Nobili Torino. I due club si uniscono nel 1891 dando vita all’Internazionale Torino, che nel 1900 è poi assorbito dalla Torinese.
Nascita del Torino Calcio
Nel 1906, un gruppo di dissidenti guidati da Alfred Dick, si staccò dalla Juventus confluendo nelle Torinese e dando vita al Foot Ball Club Torino. La costituzione della società avvenne il 3 dicembre 1906 nella birreria Voigt di via Pietro Micca, l’attuale bar Normal.

Il primo incontro ufficiale si giocò il 16 dicembre 1906 contro la Pro Vercelli. Sebbene in trasferta i granata vinsero per 3-1.
Ma perché la squadra decise di indossare una divisa di questo colore? In realtà all’epoca non erano ancora di questo colore. Quando il club è fondato si decide di mantenere i colori ufficiali della Torinese, con le maglie a strisce verticali arancione e nero, che erano i colori dei nobili di Torino.
Tuttavia, all’epoca l’interesse per questo sport era poco e di conseguenza anche i soldi non erano molti. Le magliette venivano sostituite di rado e si tendeva ad usare sempre le stesse. A seguito dell’uso e dei lavaggi l’arancione si scolorì diventando praticamente giallo.

Il passaggio da arancio-nero a giallo-nero non piacque: il giallo ed il nero erano i colori degli Asburgo, casa regnante in Austria ed ostile all’Italia. Si andò quindi alla ricerca di un colore diverso, che potesse richiamare alla storia ed alla gloria della città di Torino.
Maglia granata
Volendo celebrare uno dei momenti storici più importanti della città, si pensò subito all’assedio di Torino del 1706. Si scelse quindi il granata, come il fazzoletto che i soldati della Brigata Savoia portavano al collo dopo la vittoriosa battaglia.
Secondo la leggenda, tutti i soldati si misero al collo un fazzoletto rosso sangue (granata) in onore di un messaggiare caduto mentre portava la notizia del trionfo.
Ad onor del vero, vi sono altre due teorie, meno accreditate, che spiegherebbero l’uso del colore granata. La prima fa riferimento al Servette, squadra svizzera per cui tifava il fondatore Alfred Dick. La seconda invece, vorrebbe l’uso del granata per onorare lo Sheffield FC considerato il più antico club calcistico al mondo.
Bianconero
Come detto, alla fine dell’800 iniziarono a crearsi società sportive per la pratica del foot-ball (non è un errore, all’epoca veniva scritto staccato o con il trattino in mezzo). Nel 1897, un gruppo di studenti del liceo classico Massimo d’Azeglio fondano lo Sport Club Juventus.

Nel 1900 il club partecipa per la prima al campionato nazione. La divisa è rosa con pantaloni e cravattino neri, i colori sociali del liceo nonché uno dei tessuti meno costosi in commercio, il percalle rosa. A ricordare quelle origini, il rosa è ancora oggi il colore della seconda maglia della Juventus.
Ma come e perché si passo dal rosa al bianconero?
Maglie dall’Inghilterra
Come detto precedentemente, per il Torino, le maglie non venivano sostituite frequentemente; quindi, ben presto si diventarono particolarmente usurate. Qui entra in gioco Gordon Thomas Savage (talvolta erroneamente indicato come Jhon). Di origini inglesi, Savage era un socio giocatore del club: il primo straniero nella storia della Juventus. Commerciante di prodotti tessili all’ingrosso, propose di far comprare le maglie in Inghilterra, dove tra l’altro la manifattura dei capi per questo sport era molto più avanzata e professionale che quella italiana.

Savage, in Inghilterra, era stato giocatore del Nottingham Forest per tanto nel 1903 si mise in contatto con un commerciante di Nottingham ed inviò l’ordine di acquisto per delle divise rosse con bordini bianchi, simili a quelle del Nottingham Forest. L’ordine è accompagnato anche da una divisa rosa utilizzata fino ad allora.
Qualcosa va storto
Non si conosce esattamente il motivo per cui furono spedite maglie bianconere anziché rosse e bianche. Alcuni ritengono che a causa del tessuto molto deteriorato della divisa ricevuta assieme all’ordine, il commerciante inglese pensò che la maglia rosa-nera fosse macchiata, scambiando quindi il rosa con il bianco.

Altri ritengono invece che il fabbricante inglese fosse un tifoso dell’altra squadra di Nottingham, il Notts County. Oggigiorno il club milita nella prima serie dilettantistica inglese, ma è comunque il club professionistico più antico al mondo. Oggi come allora gioca con le maglie a strisce verticali bianconere.
Altri ancora, propendono per una decisione molto più pragmatica del commerciante: egli, cioè, avrebbe spedito il primo set di maglie che aveva in quel momento disponibili.
Quale delle tre teorie esposte sia quella vera non è dato sapere, sta di fatto che da allora la Juventus adotta la maglia a strisce verticali bianconere. Proprio con questa divisa vincerà il suo primo scudetto nel 1905.