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I piemontesi vengono spesso etichettati con il termine dialettale Bogia nen (letteralmente non ti muovere), indicando l’accezione negativa dell’espressione e cioè un atteggiamento passivo, pigro e prudente.

Ma da dove nasce quest’espressione e perché i piemontesi vengono soprannominati in questo modo? Per capirlo doppiamo fare un salto indietro nel tempo.

bogia nen
Battaglia dell’Assietta

Siamo nel 1747, sotto il regno di Carlo Emanuele III durante la guerra di successione austriaca iniziata ben sette anni prima. Il Piemonte è alleato dell’Austria contro l’esercito franco-spagnolo. In questo scenario il colle dell’Assietta rappresenta una locazione strategica: posto a oltre 2500 metri fa da spartiacque tra la val di Susa e la val Chisone. Chi domina il colle può facilmente intervenire in entrambe la valli.

Intuendo che questo fosse un obiettivo strategico dei francesi Carlo Emanuele III ordina di presidiarlo e difenderlo inviando 13 battaglioni di fanteria al comando del tenente generale Giovanni Battista Cacherano di Bricherasio.

L’attacco francese avvenne il 19 luglio 1747. I francesi, numericamente superiori con ben 32 battaglioni, attaccarono frontalmente e a testa bassa. Il piano piemontese consisteva nel ritardare il più possibile la conquista del colle, ritirandosi al momento opportuno sulla vetta del Gran Serin punto chiave di tutto l’assetto difensivo.

I bogia nen

Le forze sabaude si difesero strenuamente falcidiando molti dei battaglioni francesi. Tuttavia, il nemico avanzava, anche se lentamente. Il generale Bricherasio diede quindi ordine di ritirarsi sulla vetta. L’ordine di ritirata è ripetuto per tre volte ma il comandante dell’avamposto alla Testa dell’Assietta Paolo Federico Novarina, conte di San Sebastiano, rispose in stretto dialetto piemontese Noiàutri i bogioma nen da sì!

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Testa dell’Assietta: monumento ai caudti

Ebbe ragione. Poco alla volta, grazie alla strenua difesa, la veemenza dell’attacco francese si ridusse. Alle nove di sera le forze francesi si ritirarono tornando alla linea di partenza del loro attacco.

Le perdite francesi furono enormi: tra morti, feriti, prigionieri e dispersi si contarono quasi 5000 uomini, circa il 25% di tutte le truppe. Morti e feriti dei piemontesi furono invece solamente 200 circa.

La battaglia dell’Assietta fu l’epilogo delle ostilità tra savoiardi e francesi. L’anno successivo Luigi XV e Carlo Emanuele III firmeranno la Pace di Aquisgrana.

Da allora la fanteria sabauda e l’esercito tutto è spesso indicata come bogia nen.

Il termine nasce quindi come emblema di caparbietà, tenacia, coraggio e patriottismo qualità ben differenti dal malcelati disprezzo cui si intende al giorno d’oggi.