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Immagini di Lucia Ranieri

Lo storico Caffè San Carlo venne aperto nel 1822 con il nome di Caffè di Piazza d’Armi, a ricordare la funzione svolta dalla piazza fino al 1817 (oggi rinominata come piazza San Carlo). Fu uno dei primi locali dotato di decorazioni esterne atte ad indicarne la presenza e la porta di ingresso. Fu anche il primo locale d’Europa ad adottare l’illuminazione con lampioni a gas nel 1832. Per lungo tempo è stata la sede di riformisti, intellettuali, patrioti in contrapposizione al più conservatore caffè Fiorio.

La storia del caffè San Carlo

A partire dalla sua apertura, Il Caffè guadagnò in breve tempo la nomea di locale sovversivo. Per tale motivo è chiuso dalle autorità nel 1837. Ristrutturato e rimaneggiato soprattutto negli aspetti decorativi dall’architetto Leoni, riaprì poco dopo con il nome di Caffè Vassallo. Vincolo per la nuova apertura fu l’accordo del proprietario a non favorire coinvolgimenti con la politica, l’azzardo e disordini di alcun tipo.

Caffè San Carlo
Interno Caffè San Carlo prima dell’ultimo restauro

Ai lavori effettuati dal Leoni seguono, a partire dal 1840, le decorazioni interne opera di vari artisti già attivi presso Casa Savoia. Nel 1851 è poi inaugurata la sala conosciuta come Gabinetto Cinese.

Dopo aver cambiato diversi proprietari, rimane chiuso dal 1883 al 1893. Alla sua riapertura è provvisto di una sala concerti ed una veranda invernale, ora entrambe scomparse.

Durante gli anni del Risorgimento diventa uno dei più celebri ritrovi di intellettuali, tanto da attirare costantemente professori universitari, giornalisti, politici, scrittori ed artisti vari. Tra i più assidui frequentatori troviamo Giovanni Giolitti, Dumas figlio e Antonio Gramsci.

Caffè San Carlo dopo l’ultimo restauro

Storiche sono le riunioni tenute da Luigi Amedeo di Savoia, duca degli Abruzzi, che qui progettò la spedizione in Antartide con la nave Stella Polare.

I bombardamenti della Seconda guerra mondiale danneggiarono pesantemente sia il Caffè che tutto l’edificio. Una lunga opera di restauro, effettuata a partire dal 1953, tenne chiusa la caffetteria per circa dieci anni.

Negli ultimi anni Intesa San Paolo ha incluso il Caffè nel suo Progetto Cultura. Sottoposto a una nuova ristrutturazione che lo ha tenuto chiuso per alcuni anni, oggi è nuovamente aperto al pubblico.

Gli interni

Delle tante sale originarie oggi rimangono solamente le due che danno sulla piazza. Nella sala principale le decorazioni sono state sostituite da semplici stucchi. Nel 1960 è installato il grande lampadario in vetro di Murano a 18 bracci.

La seconda sala, più piccola e riservata, conserva l’originale decorazione di metà Ottocento in stile Impero.