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Carlo Ceppi
Carlo Ceppi

Nato a Torino nel 1829, il conte Carlo Ceppi si laurea come ingegnere idraulico ed architetto civile nel 1851. I suoi primi lavori sono principalmente rivolti all’architettura sacra. Tra questi è da ricordare il pronao della Consolata ed alcune cappelle del santuario.

In un secondo tempo si interessò al nascente stile Liberty, del quale fu un precursore.

Carlo Ceppi è conosciuto soprattutto per aver realizzato il progetto dell’apertura di via Pietro Micca, ha tuttavia firmato altri gradi opere come ad esepio il Castello di Beauregard ad Aosta e la Fontana dei dodici mesi al Parco del Valentino. Suo fu anche il progetto dello Stadium, l’imponente centro sportivo demolito nel 1946.

Morto ultra novantenne nel 1921, è sepolto nel Cimitero Monumentale di Torino.

Carlo Ceppi e i palazzi Ceriana

Sito ufficiale : Palazzo Ceriana

Di Palazzo Ceriana a Torino ve ne sono addirittura due, entrambi firmati da Carlo Ceppi. Il primo in Piazza Solferino è un palazzo nobile costruito per la famiglia di banchieri e industriali della seta Ceriana tra il 1870 e il 1878. Dal 2003 è sede della società Ersel, di proprietà; della famiglia Giubergia.

In merito allo stile liberty (e non solo), Palazzo Ceriana Mayneri, in corso Stati Uniti 27, è ben più interessante. Progettato e costruito da Carlo Ceppi tra il 1884 e il 1887 su un terreno acquistato dal conte Ludovico Ceriana Maineri, presenta i primi segni distintivi dell’arte liberty.

Carlo Ceppi - Palazzo Ceriana
Palazzo Ceriana

Originariamente aveva anche una ricca cancellata in ferro battuto, sempre opera del Ceppi nel 1887. Purtroppo è stata fusa durante la seconda guerra mondiale per ricavarne armamenti bellici.

Il 18 maggio 1957 il palazzo è acquistato dal Circolo della Stampa che ne fe la sua storica sede. Ad oggi il palazzo dell’Associazione Stampa Subalpina e dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte e della Valle d’Aosta.

Presso il palazzo si può assistere ad eventi e manifestazioni che hanno luogo nelle sue ricche ed eleganti sale

  • Sala Toniolo. Di circa 160 mq ed è la sala principale del piano nobile con affreschi e un meraviglioso caminetto d’epoca in marmo decorato e ferro battuto.
  • Sala degli Specchi. Di circa 70 mq, prende il nome dai giganteschi specchi d’epoca che ricoprono interamente le pareti, realizzando eccezionali giochi di rimandi di luce e di riflessi.
  • Sala Roccati. Più piccola e raccolta è adatta a piccoli eventi.

Palazzo Bellia

Palazzo Bellia si trova in via Pietro Micca, non distante da Piazza Castello. Costruito dall’architetto Carlo Ceppi tra il 1892 e il 1898, durante l’apertura di via Pietro Micca, prende il nome dalla ditta costruttrice, che si chiamava appunto Bellia.

vPalazzo Bellia
Palazzo Bellia

Esso presenta molti aspetti che all’epoca risultarono innovativi e all’avanguardia. Palazzo Bellia, oltre ad essere uno dei primi esempi della nascente architettura liberty, è il primo palazzo costruito in calcestruzzo armato.

L’edificio è composto da ampi portici, con soffitti lignei, che ospitano al piano terreno dei locali commerciali. La facciata verso via Pietro Micca è arricchita da decorazioni floreali, finestre ad arco e bovindi. Caratteristiche sono poi le quattro torrette, due delle quali sull’angolo. L’imponente bovindo venne invece aggiunto nel 1909.

Palazzo Priotti

Palazzo Priotti si trova su corso Vittorio Emanuele, a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Porta Nuova. In un contesto di rinnovamento di tutta la città, la famiglia Priotti commissionò all’architetto Camillo Riccio il rifacimento di un edificio preesistente del 1861. Tuttavia, a seguito dell’improvvisa morte dell’architetto nel 1899 il progetto passò a Carlo Ceppi.

palazzo priotti
Palazzo Priotti

La costruzione, portata termine nel 1901, presenta evidenti segni del nascente stile liberty. Nel 1913 il palazzo è acquistato dalla famiglia Frisetti, che fa installare una sala cinematografica. Essa esiste ancora oggi con il nome di Cinema Ambrosio. Per il resto, oggi il palazzo è sede di studi professionali e residenze private.

La facciata verso corso Vittorio Emanuele II è priva di portici, interrompendo così il percorso coperto che parte dalla stazione di Porta Nuova. I bovindi e i balconcini in ferro battuto sono sostenuti da decorazioni a forma di conchiglia.