
Sito ufficiale: Il castello di Moncalieri
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Il Castello di Moncalieri è una delle residenze sabaude meno conosciute; tuttavia, ha una lunga storia e custodisce grandi bellezze.
Il castello sorge in una posizione strategica, sopra la collina di Moncalieri. Già intorno al 1200 Tommaso I di Savoia fece costruire una struttura difensiva per il controllo dell’accesso sud alla città.
Il Castello di Moncalieri nel corso dei secoli
Verso la metà del 1400, la duchessa Jolanda, moglie di Amedeo IX, lo fa ampliare ed arricchire per rendere la costruzione una dimora ducale. Proprio nel castello venne firmato nel 1475 il trattato di Moncalieri, con il quale si pose fine alla guerra di successione per il ducato, concedendone la reggenza alla duchessa Jolanda stessa.

Successivamente, il castello è utilizzato saltuariamente da Emanuele Filiberto, per vedere poi un grande lavoro di riammodernamento voluto da Carlo Emanuele I e il suo successore Vittorio Amedeo I. I lavori proseguirono per oltre mezzo secolo con i migliori architetti di corte, tra cui Amedeo di Castellamonte.
In tempi più recenti fu la dimora preferita di Vittorio Amedeo II durante il suo regno. Ironia della sorte fu anche il luogo della sua prigionia, voluta dal figlio Carlo Emanuele III. Lo stesso Carlo Emanuele III affidò a Benedetto Alfieri diversi lavori per l’abbellimento del castello. Lavori proseguiti fino al 1775, anno di massimo splendore del castello, con la realizzazione di un parco.
Come tutte le residenza sabaude, durante la discesa di Napoleone in Piemonte cadde in mano francese. A dire il vero fu il primo a subire questo destino, passò sotto il controllo degli invasori nel 1798. In quel periodo è utilizzato come ospedale militare e carcere, subendo diversi danneggiamenti. Parte del parco è invece adibita a cimitero.

A seguito della Restaurazione del 1814, Vittorio Emanuele I ne iniziò i lavori di restauro e rimaneggiamento. Vennero installati grandi quadri e sculture, costruito lo scalone principale ed eretta la Cavallerizza.
Diventato duca nel 1831, Carlo Alberto elesse il castello a residenza ducale apportandone modifiche e rendendola la sede di educazione dei giovani principi. Negli anni successivi fu la dimora prediletta anche di Vittorio Emanuele II, che contribuì a nuove modifiche ed arredamenti.
Dopo l’unità d’Italia

Camera da letto di Maria Adelaide
Nel 1849 nel castello di Moncalieri viene firmato il celebre Proclama di Moncalieri. Il re Vittorio Emanuele II sciolse la Camera dei deputati e chiese al presidente del Consiglio, Massimo d’Azeglio, di approvare il trattato di pace con l’Austria che sancì la fine della prima guerra d’indipendenza.
Nei primi anni del Novecento il castello tornò nuovamente ad usi militari. A partire dal 1927 si installò la sede della Scuola Allievi Ufficiali di Artiglieria, per poi diventare il comando della Guardia nazionale repubblicana di frontiera durante il regime fascista.
Nel secondo dopoguerra è destinato ai Carabinieri, che in parte usufruiscono ancora oggi di alcuni spazi. Gli appartamenti sono invece restaurati ed aperti al pubblico nel 1991.

Nel 2008 il castello è stato gravemente danneggiato da un incendio che ha arrecato notevoli danni soprattutto alla sala del Proclama di Moncalieri. I lavori di restauro sono terminati nel 2017.
Il castello si presenta oggi con una caratteristica forma a ferro di cavallo con quattro torrioni angolari. Il parco è invece un giardino all’inglese che si estende per circa 10 ettari e che conserva alcuni edifici storici al suo interno.
Il castello di Moncalieri ha visto anche diversi lutti della famiglia Savoia. Qui sono infatti deceduti Amedeo IX fatto imprigionare dal figlio, Vittorio Amedeo III ed il suo successore Vittorio Emanuele I.
Interni del Castello di Moncalieri
Sebbene rimaneggiati e ristrutturati più volte nel corso dei secoli, gli interni del castello custodiscono alcune opere d’arte di assoluto rilievo.

La cappella. Nei pressi dello scalone, al piano terra, quasi completamente integra è la testimonianza del periodo secentesco del castello.
La Cavallerizza. Ubicata nella corte, alta 14 metri si compone di circa 1000mq.
L’orologio. Pregevole orologio di fine Ottocento, appartenuto a Laetitia Napoleone, nipote di Vittorio Emanuele II e ultima esponente della famiglia reale ad abitare il castello.

L’ascensore. Ascensore elettrico in legno del 1902 della società milanese di Augusto Sriegler.
Camera di Maria Clotilde. Camera della principessa con arredi originali. Da notare soprattutto il maestoso vaso in porcellana acquistato dal re all’Esposizione Internazionale del 1858.
La toeletta del Re. Realizzato negli anni Sessanta dell’800 per Vittorio Emanuele II, accanto alla sua camera da letto.