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Sito ufficiale: San Filippo Neri di Torino
Immagini prese dalla rete

La Chiesa di San Filippo Neri si trova nel centro storico della città, all’incrocio di via Maria Vittoria con via Accademia delle Scienze, a pochi passi da via Roma e palazzo Carignano.

La Confederazione dell’oratorio di San Filippo Neri arriva a Torino nel 1649 con bolla papale di Innocenzo X. Fondatore della Confederazione è padre Pietro Antonio Defera. Egli morirà inaspettatamente l’anno successivo e sarà sostituito dal giovane Sebastiano Valfrè nel 1651.

La crescita costante della congregazione spinge i membri a cercare una sistemazione con spazi privati. Gli è assegnata la chiesa di San Michele che pare si trovasse presso Porta Palazzo. Successivamente stabiliscono l’Oratorio presso l’abitazione privata della famiglia Blancardi, vicino alla chiesa di San Francesco d’Assisi. Infine, occupano una casa di Borgo Po messa a disposizione dall’abate Scotti.

San Filippo Neri
Chiesa di San Filippo Neri

Nel 1653 la madama reale Maria Cristina di Francia li trasferisce presso la chiesa del Corpus Domini. Tuttavia, gli spazi si dimostrano non sufficienti per la congregazione che quindi ritorna in Borgo Po, dove ha in concessione una piccola chiesa per le preghiere fatta costruire dal cardinale Maurizio di Savoia.

Nel 1668 la congregazione cambia nuovamente collocazione e si stabilisce presso la chiesa di Sant’Eusebio collocata tra via Santa Teresa e via XX Settembre.

Infine, nel 1675 Carlo Emanuele II gli affida un lotto dell’ampliamento della città per la costruzione di una nuova chiesa. L’erezione della chiesa sarà però lunga e complessa, tanto quanto lo era stata la ricerca di una collocazione stabile adeguata.

La Chiesa

Il progetto è affidato all’architetto Antonio Bettino, che nel 1678 termina chiostro ed oratorio permettendo ai padri di insediarsi. La realizzazione della chiesa passa quindi a Guarino Guarini che introduce alcune modifiche al disegno originario del Bettino. L’improvvisa morte del Guarini nel 1683 blocca nuovamente i lavori.

San Filippo Neri
Chiesa di San Filippo Neri

Nel 1703 si registra la quasi completa copertura della struttura, ma successivamente il cantiere subisce notevoli danni durante l’assedio di Torino del 1706. Alla ripresa dei lavori ad opera quasi ultimata, violenti piogge causano il crollo della cupola il 26 ottobre 1714.

A questo punto il cantiere viene affidato a Filippo Juvarra, il nuovo architetto di corte. Egli vi lavora per vent’anni a partire dal 1715, studiando le modifiche necessarie ed iniziando il grosso dei lavori nel 1730. Con la partenza dell’architetto messinese per la Spagna nel 1735 e la sua morte l’anno successivo, la direzione passa poi a Giovanni Battista Sacchetti.

Infine, nonostante non sia ancora completamente terminata, la chiesa è aperta al culto il 26 maggio 1772, festa di San Filippo Neri.

Il completamento della struttura avvenne tra il 1823 ed il 1854 per opera di Giuseppe Maria Talucchi. Egli completò gli interni nel 1824, la facciata in stile neoclassico nel 1834, la sacrestia nel 1851 ed infine la gradinata a e la pavimentazione.

A partire dall’unità d’Italia gran parte degli edifici della congregazione sono progressivamente acquisiti dallo Stato per far posto all’Ufficio centrale dei Telegrafi di Stato, la tipografia della Camera dei Deputati, il Genio Civile. Nel 1908 una parte è acquisita dall’amministrazione comunale. Nel 1929 la Congregazione viene espropriata per creare la sede della Federazione provinciale del partito fascista che poi diventerà sede dell’università con il nome di Palazzo Campana.

Attualmente rimangono alla Congregazione la chiesa, l’oratorio e parte dell’originale casa.

Opere d’arte in San Filippo Neri

San Filippo Neri
Paliotto del Piffetti

La chiesa è composta da un’unica navata dalle imponenti dimensioni di 77 metri di lunghezza per 33 metri di larghezza, che la rendono la più ampia di Torino. Durante il periodo pasquale la chiesa è arredata con un ampio tappeto di oltre cento metri quadrati donato a fine ottocento dal duca d’Aosta.

I sotterranei invece ospitano una cripta cimiteriale del Seicento che custodisce anche le ceneri del fondatore padre Defera.

Tra gli arredamenti da notare il magnifico Paliotto del Piffetti, vero e proprio capolavoro del maestro ebanista. Attualmente l’opera è conservata in una teca presso il MIAO (Museo internazionale di arte applicata oggi).

Barbieri Giovan Francesco detto il Guercino
Il matrimonio della Vergine
1650-1699 Olio su tela

La Congregazione possiede anche una ricca biblioteca con oltre 5000 volumi che comprendono documenti e resoconti dalla vita della comunità a partire dal loro insediamento a Torino. La biblioteca non è aperta al pubblico, ma comunque visitabile su appuntamento.

Nella Casa dei Padri si trovano anche sei tele del Guercino. Uno di essa rappresenta Sant’Eusebio ed è stata esposta al pubblico nel 2015. Le altre cinque hanno tutti soggetti femminili dell’Antico e Nuovo testamento. L’ultima esposizione al pubblico di queste ultime risale al 1969.