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La chiesa di San Giuseppe si trova in via Santa Teresa 22, tra via dei Mercanti e via Francesco d’Assisi. È un gioiello barocco poco conosciuto, fatto edificare dai frati camilliani, cioè i seguaci di San Camillo afferenti all’Ordine dei Ministri degli Infermi fondato da papa Sisto V nel 1591. Essi sono conosciuti anche come Frati della Buona Morte, poiché una delle loro attività era l’assistenza spirituale di moribondi e morituri.

La costruzione

I camilliani arrivarono a Torino nel 1678 e trovarono la loro prima sede presso l’Ospizio di Carità. Pochi anni dopo le Monache Agostiniane alla ricerca di nuovi spazi cedettero il sito dove sorge la chiesa attuale ai frati, che nel 1683 iniziarono i lavori di ristrutturazione.

Chiesa di San Giuseppe
Chiesa di San Giuseppe

Il progetto è probabilmente affidato a Carlo Emanuele Lanfranchi, tuttavia i disegni sono perduti durante l’occupazione francese. Non è pertanto possibile determinare con assoluta certezza l’architetto della chiesa.

I lavori preservano la struttura tardo-seicentesca, che è comunque completamente rimodellata e restaurata.

La nuova chiesa è dedicata a San Giuseppe e i frati la gestirono fino all’occupazione napoleonica che abolì la quasi totalità delle Corporazioni religiose.

Nel 1837 Carlo Alberto richiama i frati camilliani a Torino. Essi rientrano in possesso della chiesa fino al 1866, anno in cui è emanata una nuova legge per la soppressione degli ordini religiosi.

Gli affreschi originali della facciata saranno purtroppo cancellati nel 1854. Facciata che l’architetto Giuseppe Ferrari d’Orsara la rinnova ulteriormente nel 1909 fornendole l’aspetto attuale. Sebbene essa risulti piuttosto spoglia, senza particolari affreschi e stucchi, l’interno invece custodisce un vero tesoro barocco.

Interno della chiesa di San Giuseppe

La chiesa di San Giuseppe si presenta con un’unica navata, con due ampie cappelle laterali, un monumentale altare maggiore ed una splendida cupola.

Chiesa di San Giuseppe
Altare Maggiore

L’altare maggiore è del 1696, opera di Giovanni Battista Trucchi di Levaldigi, ministro delle finanze del ducato. La pala sull’altare, che rappresenta Il Transito di San Giuseppe, è invece realizzata da Sebastiano Taricco. L’altare sinistro è realizzato nel 1694; su un fondo di marmo nero con colonne in marmo giallo. L’altare destro invece ricorda di più lo stile juvarriano con forme luminose e colorate.

Praticamente tutti i dipinti e gli affreschi presenti nella chiesa sono atti alla glorificazione del fondatore dell’ordine Camillo de Lellis, beatificato nel 1742 e canonizzato nel 1746.

Da notare anche la cupola, completamente affrescata con gli episodi più salienti della vita di San Giuseppe.

La cupola

L’intera decorazione è restaurata in diverse occasioni, come nel 1909 quando viene rivista anche la facciata e poi ancora nel 1913. Ulteriori restauri avvenuti negli anni ’10 di questo secolo riportarono in luce lo splendido organo sulla balconata barocca in legno dorato.

Nel Santuario si conservano le reliquie dei Santi Faustino e di Santa Esuperanza.