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Filippo II nasce nel 1443 da Ludovico duca di Savoia e Anna di Lusignano sorella del re di Cipro. Fratello di Amedeo IX è il quintogenito della coppia. Non essendo destinato alla successione, è educato nelle discipline umanistiche, imparando anche il latino.
A partire dal 1458 risiede alla corte del re di Francia per un paio d’anni. Al suo rientro in Savoia è nominato governatore di Vercelli, ricevendo uno stipendio annuo di 2.000 fiorini. Nel 1460 viene insignito come monsignore di Bresse. Tuttavia, lo stesso titolo era già stato destinato da Ludovico al primogenito Amedeo IX. Probabilmente per questo motivo è passato alla storia come Filippo II detto Senzaterra.
Filippo II e la Francia
Nel 1461 torna in Francia come rappresentante del padre per partecipare all’incoronazione del nuovo re Luigi XI. Per inciso, Filippo era anche il cognato di Luigi XI poiché’ questi aveva sposato in seconde nozze Carlotta, sorella di Filippo. Durante i festeggiamenti si distinse vincendo una giostra tra cavalieri. In quest’occasione Luigi XI impose anche Giacomo di Valperga come cancelliere dello Stato Sabaudo con l’intento di tenerne sotto controllo la politica.

Nel 1462 Filippo è inviato dal re di Francia ad Asti al comando di alcune truppe che si dovevano unire all’esercito astigiano in previsione della conquista di Genova. Arrivato nella cittadina piemontese, Filippo ne approfittò per unirsi alla cospirazione di alcuni baroni che volevano eliminare il controllo del cancelliere Valperga. I congiurati miravano anche a liberare lo Stato dall’ingombrante presenza della nobiltà cipriota, introdotta a corte ed appoggiata dalla duchessa Anna.
Il gruppo guidato da Filippo fece irruzione nel castello di Thonon e catturò Giacomo di Valperga. Il processo fu ovviamente una farsa nella quale Valperga confessò di aver scritto un libro con il sangue di un bambino e di aver avuto al suo servizio un diavolo. Venne condannato a morte ed annegato nel lago di Ginevra.
Le azioni di Filippo fecero infuriare sia Luigi XI che Ludovico di Savoia, che temeva ripercussioni dei francesi. Tuttavia, su pressioni della moglie, Ludovico perdonò il figlio ed allontanò da corte i ciprioti. Il perdono di Ludovico adirò ancora di più Luigi XI, che cercò di isolare Filippo e di fargli ammettere che le confessioni del Valperga furono frutto di torture.
Prigionia di Filippo II

Inizialmente Filippo era appoggiato dalle leghe svizzere e dal duca di Milano. Luigi XI impose pesanti misure economiche nei confronti di Ginevra, che costrinsero gli svizzeri ad abbandonare Filippo. Gli Sforza invece, in cambio dell’abbandono di Filippo, ricevettero le città di Genova e Savona. Rimasto solo Filippo decise di recarsi a Orleans per parlare direttamente con il re. Nel 1464, durante il viaggio, è però fatto prigioniero a Vierzon e rinchiuso nel castello di Loches per ordine dello stesso Luigi XI.
Filippo, dicendosi pentito e promettendo che non si sarebbe vendicato, viene liberato dopo due anni. Recatosi dal re di Francia è accolto con onori, ricompensato con una pensione annua, il comando di una compagnia di lance e il ruolo di luogotenente del ducato di Bordeaux. Il duca di Savoia Amedeo IX, suo fratello, lo insignì invece della signoria di Bresse.
Delusioni politiche
Negli anni successivi la situazione politica divenne caotica. L’incapacità e l’inettitudine del fratello Amedeo IX lasciarono praticamente il ducato nelle mani della cognata Iolanda, che si riavvicinò al re di Francia. Filippo da parte sua si alleò con il duca di Borgogna che era in aperto contrasto con Luigi XI.
La situazione peggiorò nel 1468 quando durante un incontro di riconciliazione tra il duca di Borgogna e Luigi XI, Filippo aiutato da Carlo il Temerario fece imprigionare il re di Francia. Tuttavia, Carlo di Borgogna e Luigi XI raggiunsero presto un accordo. Deluso dal ritorno di Luigi XI, Filippo si ritira per un periodo a Bresse.
Due anni dopo Iolanda si trasferì a Grenoble lasciando lo Stato sabaudo senza una guida, se non quella effimera di Amedeo IX. In verità sarebbe meglio dire che vi erano due governi contrapposti, quello di Iolanda dalla Francia e quello di Filippo dall’interno del ducato. Fu un periodo di grossa crisi politica e tensioni.
La lunga attesa
Solo nel 1471 si ebbe una completa riconciliazione di Filippo con la cognata e con Luigi XI. Riconciliazione sancita dal matrimonio di Filippo con Margerita di Borbone. Tuttavia, anche in questo caso non riuscì ad ottenere la nomina di luogotenente del ducato.
Alla morte del fratello Amedeo IX, visto la minore età dell’erede naturale, Filippo sperò nuovamente di poter essere nominato luogotenente o reggente dello Stato. Questa volta aveva anche l’appoggio di Luigi XI, ma la ferma opposizione di Iolanda e del duca di Milano fecero sfumare l’occasione.

a Bourg-en-Bresse
Solamente nel 1476 è nominato dal re luogotenente del Piemonte e Nizza, mentre a suo fratello Giovanni Ludovico è affidata la Savoia e la Valle d’Aosta.
Nel 1478, alla morte di Iolanda, Filippo vide la possibilità di essere reggente di Filiberto, ma il re di Francia aveva già nominato Philibert de La Grollée a lui fedele.
Nel 1481 le nomine dei due fratelli vennero invertite e Filippo divenne governatore della Savoia, mentre Giovanni Ludovico passò in Piemonte. Alla morte del duca Filiberto, nel 1482, Carlo I confermò entrambe le nomine. Alla morte di Giovanni Ludovico, Filippo sperava di poter unificare tutto il ducato sotto il suo governo, invece Carlo I gli ingiunse di lasciare il suo incarico. Nuovamente deluso, Filippo si ritira a Bresse.
Finalmente duca
Nel 1483 muore la moglie Margherita ed anche re Luigi XI. Filippo parteciperà ai funerali ed all’incoronazione del nuovo re Carlo VIII dal quale ottenne l’incarico di governatore del delfinato. Due anni più tardi Filippo si risposa con Claudia Brosse, figlia del duca di Bretagna.
Alla morte di Carlo I, nel 1490, le speranze di essere nominato alla guida dello Stato furono vanificate dalla reggenza della moglie Bianca di Monferrato. Solo riavvicinandosi ad essa poté ottenere l’incarico di luogotenente del ducato da parte del re di Francia.
Nel 1494 accompagnò re Carlo VIII nella sua spedizione italiana per la conquista del Regno di Napoli. Rientrato in Piemonte apprese la notizia della morte dell’erede legittimo Carlo Giovanni Amedeo, già malato e cagionevole. Il 5 maggio 1496, Bianca del Monferrato gli trasferì il titolo di duca di Savoia.
Gli ultimi anni
Filippo II raggiunse il potere che aveva inseguito tutta la vita quando ormai era vecchio e stanco. Coerente con il suo pensiero antifrancese che lo ha accompagnato per tutta la vita operò per ridurre l’influenza francese sul ducato. Organizzò il matrimonio tra suo figlio Filiberto e Iolanda Ludovica, figlia di Carlo I. Chiese il riconoscimento del titolo di duca all’imperatore Massimiliano d’Asburgo e ottenne donazioni in denaro dagli Stati della Lega antifrancese a cui aveva aderito per permettergli di resistere alle offerte e favori che provenivano dalla Francia.

Dopo soli 17 mesi di regno, Filippo II morì a Chambery. Il suo corpo è tumulato nell’abbazia di Altacomba, ma i resti sono stati dispersi durante la devastazione giacobina.
Filippo II ebbe tre figli dal primo matrimonio con Margerita di Borbone. Uno di questi, Filiberto, sarà il suo successore. Dalle seconde nozze con Claudia Brosse ebbe cinque maschi e una femmina. Il primo nato, Carlo, erediterà il regno alla morte del fratellastro Filiberto.
Filippo ebbe anche almeno due amanti. Libera Portoneri che gli darà due maschi e una femmina illegittimi e Bona di Romagnano che mise al mondo cinque femmine e un maschio.