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(Camillo) Guarino Guarini nasce a Modena nel gennaio del 1624. I suoi primi anni di studio li compie con i suoi cinque fratelli presso un istituto religioso, che stimola la sua curiosità per l’architettura, la cultura e la scienza.
Nel 1939 entra nell’Ordine dei Teatini e si trasferisce a Roma per il noviziato. Qui studia teologia, filosofia, matematica ed architettura. Nel 1647 torna nella sua città natale e nel gennaio dell’anno successivo viene ordinato sacerdote.

In questi anni a Modena lavora per la prima volta ad una costruzione affiancando Bernardo Castagnini nella realizzazione della chiesa di San Vincenzo.
Dissapori ed ostilità con il duca d’Este Alfonso IV lo costrinsero a lasciare Modena nel 1655. Guarini viaggia per circa un decennio ma purtroppo la documentazione di questa patre della sua vita è scarsa. Sappiamo che si recò a Parma e poi a Guastalla ed infine nel 1657 a Messina.

Nella città siciliana realizza probabilmente la sua prima opera, progettando la chiesa della Santissima Annunziata. Inoltre, farà anche stampare la tragicommedia La Pietà trionfante. Sfortunatamente tutte le costruzioni realizzate dal Guarini a Messina sono state distrutte durante il terremoto del 1908.
Nel 1662 si reca a Parigi dove è incaricato dei lavori per la chiesa teatina di Sainte Anne la Royale. Edificio purtroppo demolito nel 1823.
Durante il suo soggiorno a Parigi ha anche il tempo di scrivere. Placita philosofica physicis rationibus experientiis, un monumentale compendio delle sue conoscenze astronomiche, filosofiche, fisiche e metafisiche che pubblicherà nel 1665.
Guarino Guarini a Torino
Nel 1666 è inviato a Torino dai teatini a dirigere i lavori della chiesa di San Lorenzo. A Torino entra immediatamente in sintonia con i Savoia dai quali nel 1668 otterrà il compito di costruire la Cappella del Santissimo Sudario.

Nel 1671 si reca per un periodo a Modena, con la promessa di rientrare presto a Torino. Nonostante il duca Francesco II d’Este tenti di trattenerlo, Guarini mantiene la promessa e l’anno dopo rientra a Torino. Tuttavia, seguirà anche i cantieri di Modena per la chiesa dell’Immacolata Concezione e la casa teatina di San Vincenzo.
In questi anni egli lavora anche alla stesura di alcuni manuali come ad esempio. Il modo di misurare le fabbriche, per agevolare il calcolo di superfici e volumi. Nel 1676 prende in carico la ristrutturazione del Castello di Racconigi, affidatagli da Emanuele Filiberto.
Il suo periodo d’oro inizia nel 1679. Gli vengono commissionati i progetti della chiesa di San Filippo Neri, il collegio gesuita in piazza San Carlo, i lavori di palazzo Carignano e palazzo Madama.
Un anno dopo è nominato teologo della casa Savoia, ottenendo anche un vitalizio. Nel 1683 si reca a Milano per curare la stesura di un trattato matematico ed uno architettonico. Qui, in circostanze mai chiarite, muore nel marzo 1683.
I capolavori di Guarino Guarini
Oltre alla Cappella della Sindone, le due opere di maggior valore del Guarini sono probabilmente la Chiesa di San Lorenzo e Palazzo Carignano.

La prima mette in evidenza la sua abilità di architetto, ma anche di esperto conoscitore delle scienze e dell’astronomia. Solo grazie alla sua profonda conoscenza di queste discipline ha potuto realizzare particolari come dipinti nascosti che si illuminano solo in un determinato giorno dell’anno o in una determinata ora.

Di palazzo Carignano invece non si può non ammirare la monumentale e ricca facciata che alterna tratti concavi con tratti convessi.
Una vera e propria opera d’arte unica nel suo genere.
Gli studi scientifici
Il suo genio matematico ed astronomico si ritrova in modo importante ed interessante nella sua pubblicazione Placita Philosophica. Parte dell’opera è dedicata alla teoria della luce. Secondo Guarini la luce una componente fisica, dotata di velocita, che si propaga in tutte le direzioni con una legge ben precisa. Aggiunge inoltre che la luce è presente ovunque e si propaga da un corpo luminoso in modo sferico.
La Placita è del 1662, da notare come la teoria di Guarini sia molto simile alla teoria ondulatoria della luce sviluppata da Huygens solo sedici anni dopo.