
Immagine di copertina di Lucia Ranieri
Il capoluogo piemontese è bagnato da ben quattro fiumi, non può stupire più di tanto quindi che i ponti di Torino siano un elemento di rilievo della sua urbanistica.

Sin dall’antichità, Torino sorge in una zona strategica grazie alla conformazione del territorio. La città è infatti incastonata tra i fiumi Po, Dora Riparia e Stura di Lanzo che forniscono una difesa naturale, oltre a garantire facile approvvigionamento di cibo e acqua. I fiumi che circondano Torino hanno anche permesso il fiorire di molte industrie che notoriamente necessitano di molta acqua
Con l’espansione della città e lo sviluppo economico ed industriale, venne inglobato nei confini comunali anche il Sangone. Torino viene difatti anche soprannominata la città dei quattro fiumi, unica ad avere questa caratteristica.
Se, oltre ai 4 fiumi principali, consideriamo anche i 17 corsi d’acqua minori, costituiti da rii e ruscelli, principalmente nella zona collinare della città, non sorprende che vi siano tantissimi attraversamenti. Conosciuti e meno conosciuti.
Quanti sono i ponti di Torino?
La planimetria del Comune di Torino conta circa un centinaio di attraversamenti fluviali: 7 sul Po, 23 sulla Dora, 4 sullo Stura, 2 sul Sangone e 60 sui rii e ruscelli collinari. A questi si aggiungono due passerelle.

Ovviamente non hanno tutti la stessa rilevanza storica ed artistica. Alcuni di essi, come il Ponte Vittorio Emanuele I, possono essere inseriti nelle vicende storiche della città. Altri, ad esempio il Ponte Mosca, sono dettati da esigenze più pragmatiche dovute allo sviluppo e all’espansione di Torino. Altri ancora, come il Ponte Carpanini, costruiti recentemente rivestono interesse per la loro moderna tecnologia ed innovazione all’avanguardia.
Tuttavia, nel corso della storia, tutti i ponti hanno sempre costituito un importante motivo di orgoglio e di progresso di Torino. Il nuovo ponte indica collegamento con nuove zone o difficilmente accessibili. Esso è indice di una città viva e florida.
Ottimo spunto per rileggere la storia di Torino. Grazie.