0 4 minuti 7 mesi
Sito ufficiale: Il Bicerin
Immagini prese dalla rete

La storia del caffè inizia nel 1763, quando Giuseppe Dentis nell’edificio di fronte all’ingresso della Consolata apre la sua bottega di acqua cedrata, arredata con semplici panche in legno.

Nel 1856 viene poi costruito l’attuale edificio. Qui trova sede anche il caffè che è ammodernato con l’elegante e raffinato arredamento che possiamo osservare ancora oggi. Alle pareti troviamo boiseries di legno con specchi, un bancone in legno e marmo, scaffali per riporre vasetti e barattoli e otto piccoli e caratteristici tavolini rotondi in marmo bianco per le consumazioni dei clienti.

Alcuni anni dopo, verso la fine del secolo, sono aperte le vetrine ai lati e risistemato l’ingresso in ferro.

Il Bicerin

Il locale deve la sua fama all’invenzione della bevanda chiamata bicerin (che in dialetto piemontese significa piccolo bicchiere). In realtà questa pare sia l’evoluzione dell’antica bavareisa, bevanda composta da caffè, cioccolato e latte. Inizialmente i tre ingredienti venivano serviti separati, in modo che il commensale potesse miscelarli da sé secondo il suo gradimento. Ben presto però la variante in cui si servivano tutti gli ingredienti già mescolati in un unico bicchiere prese il sopravvento, tramandandosi praticamente inalterata sino ai nostri giorni.

Il Bicerin
Caffè Il Bicerin

Nonostante la bevanda si sia diffusa in breve tempo anche in altri locali, questo caffè, da dove tutto ebbe origine, rimane nel cuore di tutti i torinesi. Per distinguerlo dagli altri e dargli il prestigio e l’onore che gli compete, presero a soprannominarlo Il Bicerin.

La limitata somministrazione di alcol (si serviva solamente vermuth e rosolio) e la vicinanza con il Santuario della Consolata lo rendono immediatamente il ritrovo ideale per le signore della borghesia. In un periodo in cui la frequentazione dei caffè era quasi esclusivamente maschile, Il Bicherin costituiva uno dei pochi locali di aggregazione femminile. Qui le signore si si sentivano a loro agio, protette e potevano frequentare anche senza essere accompagnate dagli uomini.

Il bicerin
Il Bicerin

Si aggiunga che a partire dal 1917 la gestione del locale è tutta al femminile. Inizialmente grazie alla signora Ida Cavalli e sua sorella, per poi passare alla figlia Olga. Nel 1972 la gestione passa ad un’altra donna, Silvia Cavallera, che la manterrà fino al 1977.

Dopo un breve periodo di declino, il locale è rilevato nel 1983 da Maritè Costa. Andando alla ricerca delle ricette originali e dei materiali di qualità, lo ha riportato ai fasti del secolo scorso avendo. Particolare cura ha riservato nel mantenerne l’ambiente storico con il restauro degli ambienti e degli arredi originali. Attualmente la caffetteria è ancora gestita dalla famiglia Costa.

Sono passati da tantissimi dei personaggi famosi ed importanti che hanno vissuto o anche solo visitato Torino.

Il bicerin
Il bancone

Per esempio si racconta che Cavour, laico ed anticlericale, aspettasse qui la famiglia in visita al Santuario della Consolata. Dumas padre lo nomina in una lettera, mentre Giacomo Puccini era un cliente abituale durante il suo periodo torinese.

Umberto II e Maria Josè visitarono il locale nel 1946 prima di partire per l’esilio, la lettera di ringraziamento è ancora esposta nel locale.

Nel suo romanzo storico Il cimitero di Praga Umberto Eco espone una lunga e dettagliata descrizione del Caffè.

Infine durante le olimpiadi invernali del 2006 l’attrice Susan Saradon ne divenne un’assidua frequentatrice.