0 6 minuti 1 anno
Sito ufficiale: Il Parco del Valentino
Foto di Lucia Ranieri

Il Parco del Valentino, situato sulle rive del Po, ha un’estensione di oltre 420.000 mq ed uno dei parchi più apprezzati da torinesi e turisti.

L’origine del nome non è certa. Pare che, in epoca romana, nella zona vi fosse un’antica cappella intitolata a San Valentino. Essa custodiva anche parte delle requie del santo.

Documenti del 1275 parlano invece di Vallantinum indicando una piccola valle parallela al Po in cui scorreva un ruscello. 

Pare, inoltre che da qui abbia inizio la festa degli innamorati. Ogni anno, Il 14 febbraio, la nobiltà si riuniva per partecipare ad una festa galante in cui ogni donna chiamava Valentino il proprio cavaliere.

Quello che sappiamo per certo è che inizialmente vi era una villa abitata dai Birago. La villa e tutta l’area circostante, fu poi venduta ad Emanuele Filiberto. Nel corso del tempo è diventato quello che oggi conosciamo come il Castello del Valentino.

La storia del Parco del Valentino

A partire dall’800 il Parco del Valentino fu sede di diverse esposizioni. La più importante di esse è probabilmente l’Esposizione generale italiana del 1884. Per questa occasione all’interno del parco venne costruito il Borgo Medioevale. Il progetto fu del portoghese Aldredo d’Andrade, studioso dell’epoca medioevale.

Parco del Valentino - Borgo Medioevale
Borgo Medioevale

Il Parco del Valentino ha ospitato anche l’Esposizione generale italiana del 1898, di cui ci rimane la Fontana dei Dodici mesi, e l’Esposizione internazionale di Torino del 1911.

Altre esposizioni floreali, come quella del 1961 per il centenario dell’unificazione d’Italia, ci hanno lasciato in eredità il Giardino roccioso, oltre ad aiuole fiorite, fontane, ruscelli sparse un po’ ovunque nel parco.

Parco del valentino - Lampioni innamorati
Parco del valentino – Lampioni innamorati

A partire dall’inizio degli anni 2000, si sta assistendo ad un tentativo di riqualificare il parco con opere artistiche moderne come, ad esempio, la panchina dei lampioni innamorati.

Infine, nel 2022 sono iniziati ulteriori lavori di riqualificazione del parco, che dovrebbero terminare nel 2026.

L’obiettivo è una risistemazione del verde, l’eliminazione dell’asfalto ed un recupero dei vari locali in riva al Po.

Il Giardino Roccioso

Realizzato in occasione dell’Esposizione del 1961da Giuseppe Ratti.

Si tratta di un caratteristico giardino con stradine, slarghi di riposo e ruscelli che attraversano tutto il Giardino. Ampliato pochi anni dopo, nel 1965, con la realizzazione di un roseto che conta oltre 2000 rosai.

Attualmente il Giardino ha un’estensione di circa 44.000 mq e ad ogni cambio stagione vengono realizzate numerose aiuole fiorite.

La Fontana dei Dodici Mesi

La fontana è un opera progettata da Carlo Ceppi per l’Esposizione del 1898, che celebrava i 50 anni dello Statuto Albertino. È l’unica composizione di quell’esposizione che è rimasta fino ai giorni nostri.

Fontana dei 12 mesi
Fontana dei dodici mesi

La fontana presenta una facciata merlata con un’ampia vasca centrale, nella quale cade una cascata con una portata di 600 litri d’acqua al secondo. Sulla terrazza della vasca vi sono quattro statue a rappresentare i fiumi che bagnano Torino: il Po, la Dora, la Stura, il Sangone.

Sulla balaustra sono disposte dodici figure allegoriche che rappresentano i mesi dell’anno. Da qui il nome di fontana dei dodici mesi (o quattro stagioni). Ordinariamente la vasca comprendeva anche la scultura di una sirena trainata da tre cigni e due gruppi di putti indicanti La Pace e La Guerra.

Leggende

La fontana dei dodici mesi è famosa anche per le leggende che l’accompagnano. Sarebbe difatti costruita nel punto esatto in cui Fetonte precipitò con il Carro del Sole fondando Torino.

Ben più curiosa è invece la presenza di Karl Marx. La statua che raffigura il Po è rappresentata da un uomo di mezza età, a torso nudo, seduto su una piccola barca. Ai suoi piedi si trovano dei putti e un tridente. Tuttavia, il volto della statua, contornato di capelli arriffati e da una lunga barba, è incredibilmente simile al filosofo Karl Marx.

Non mi credete, confrontate le due foto sotto. Da una parte la statua scolpita da Luigi Contratti, dall’altra la foto scattata dai fotografi londinesi Mayall intorno al 1870, quando aveva poco più di 50 anni.

Karl Marx intorno al 1870 (Foto Mayall)
Fontana dei dodici mesi – Statua del Po

Non so quanto queste foto fossero diffuse a fine Ottocento ma, pare comunque difficile che Carlo Ceppi (aristocratico ed architetto di siti sacri) abbia volutamente raffigurare Marx. Potrebbe essere stato Luigi Contratti, autore della statua, o qualche lavorante, ma anche questo sembra improbabile. Forse si tratta solamente di una coincidenza. Certo è che la somiglianza è davvero impressionante!

Monumento all’artigliere del Parco del Valentino

Monumento all'artigliere
Monumento all’artigliere

Il monumento all’artigliere è un arco trionfale situato all’ingresso nord del parco, in prossimità di Ponte Umberto I. Eretto per celebrare l’Arma dell’Artiglieria,che si è distinta nella Prima guerra mondiale nella Battaglia del Piave del 1918.

Realizzato su disegno di Pietro Canonica del 1926, in uno stile molto simile all’Arco di Trionfo di Parigi, venne inaugurato solamente nel 1930. La costruzione procedette lentamente a causa di continua mancanza di fondi.

Sull’esterno dell’arco troviamo quattro rilievi a rappresentare i corpi militari, al centro invece c’è una statua dedicata a Santa Barbara, patrona degli artificieri.