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Foto prese dalla rete

La vera storia della casa delle prostitute è ormai andata perduta, ricoperta dai polverosi anni della storia e nascosta dai tabù di un argomento non degno di essere ricordato. Quello che rimane sono solamente affascinanti e suggestive ipotesi, leggende e voci.

Stiamo parlando del palazzo che sorge in Borgo San Salvario, al numero 8 di via Principe Tommaso all’angolo con via Bernardino Galliari.

Questo palazzo, costruito tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del secolo successivo, presenta particolari decori all’altezza del secondo piano. Le due facciate sono arricchite da undici volti femminili, cinque in via Principe Tommaso e sei in via Galliari.

Casa delle prostitute - particolare
Casa delle prostitute – particolare

Non vi sono indicazioni chiare sullo scopo dell’edificio e sul significato di queste decorazioni con teste di donna. Tuttavia, ci possiamo basare sula credenza che questi volti appartengano a donne pubbliche (come venivano chiamate all’epoca), cioè donne che esercitavano la prostituzione.   

L’ipotesi più accreditata è che nella zona esistessero alberghi o palazzi compiacenti in cui le donne potessero esercitare la professione. Terminata l’attività, alcuni affezionati e facoltosi clienti avrebbero sovvenzionato le decorazioni in segno di commemorazione (o celebrazione se preferite) delle ragazze.

Non vi sono tuttavia conferme documentali o storiche che esistesse davvero un’attività di questo tipo nei paraggi. D’altra parte, non vi sono neppure smentite ufficiali che non fosse una casa di prostituzione.

La storia presenta però un’evidente lacuna: non si dice che fine fecero le ragazze alla chiusura dell’attività. Possibile che si siano completamente ritirate?

Qualunque sia la verità, è certo che si sarebbe potuto prestare un po’ più di attenzione alla conservazione di queste teste. Oggigiorno, due di esse sono coperte dal passaggio di una grondaia, ma in generale tutte quante risultano abbastanza degradate.

La vera casa delle prostitute

Tariffario casa chiusa del 1923
Tariffario casa chiusa del 1923

Sebbene non vi siano informazioni certe che questa fosse una casa di prostituzione, vi è comunque la conferma di altri edifici adibiti a questo ruolo. A Torino le case chiuse erano suddivise in tre livelli. Il livello basso si trovava in vari stabili di via Conte Verde. In via Calandra (numeri 13 e 15) e via Principe Amedeo (numeri 42 e 43) vi erano invece quelle di livello medio. Le case di via Michelangelo, corso Raffaello e via Massena erano invece considerate di livello alto. Infine, la casa chiusa di via Cellini era la più esclusiva di Torino.