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Considerando il simbolo della città di Torino, tra i vari racconti sulla sua fondazione non può mancare la leggenda del Toro rosso.

La leggenda narra di un piccolo villaggio che si erge presso il fiume Padus (il Po). Il villaggio era controllato da un malefico drago che affliggeva gli abitanti, ne uccideva gli animali al pascolo, e bruciava le loro case.

La leggenda del toro rosso

La paura nella popolazione era fortissima. Essi provarono di tutto per sconfiggere il drago, ma senza successo. Gli uomini mortali erano troppo deboli per sconfiggere un drago mitologico.

Presero quindi la decisione di sfidarlo con un possente animale. Abili nell’allevamento dei tori, ne allevarono uno immenso, robusto, forte, con il manto rosso e i poteri ineguagliabili.

Il toro rosso e il drago

Tuttavia, di fronte alle dimensioni e alla forza del drago il toro risultava comunque piccolo e debole, con scarse possibilità di vittoria.  La popolazione si ingegnò quindi per rendere il toro il più aggressivo possibile. Fecero ubriacare il toro rosso con del vino e lo trasportarono nel bosco dove solitamente il drago si nascondeva. Il vino scatenò tutta l’ira e la potenza dell’animale che si scagliò contro il drago.

La leggenda del toro rosso

Si racconta di una lunga ed epica battaglia. Gli attacchi e le incornate del toro venivano puntualmente respinte dal fuoco del drago. Tuttavia, seppur ferito a morte, il toro rosso con un’ultima feroce incornata riuscì ad uccidere il drago, liberando il villaggio. Purtroppo, però l’animale non sopravvisse alle numerose ferite e bruciature subite durante la battaglia.

I Taurini, cioè la popolazione del villaggio, omaggiarono il sacrificio del toro inserendolo tra le loro divinità e dando il nome dell’animale al loro insediamento. Ovviamente usarono anche la sagoma del bovino come simbolo sul loro stendardo.

Certo, questa è una leggenda. È comunque piacevole credere che la nostra bella Torino sia stata salvata da un grosso toro rosso con poteri divini.