
Foto copertina di Davide Lanzoni
Il Monte dei Cappuccini, alto poco piu’ di 300 metri, si erge sulla riva del Po, non distante da Piazza Vittorio. Il nome deriva dai frati Cappuccini a cui e’ affidata da secoli la Chiesa di Santa Maria al Monte sulla sommità del monte.

Così a ridosso del fiume e della città, il monte venne sempre utilizzato per scopi difensivi. Tuttavia, i romani nel I secolo a. C. vi costruirono un tempio a Giove. Questo fu poi sostituito nel IX secolo da una chiesa dedicata alla Santa Vergine.
È attestato che nel Medioevo dal 1204 al 1314 vi fu una fortificazione custodita dai Templari, che, passata in mano Savoia, venne ulteriormente rinforzata. A partire dal 1473 la fortezza ebbe diversi proprietari per tornare nuovamente ai Savoia nel 1581. Entrato in possesso della fortezza il duca Carlo Emanuele I la donò ai frati Cappuccini.
A partire dal 1583 i frati lavorarono alla costruzione di un edificio in stile rinascimentale composto da una chiesa ed un convento. I lavori, interrotti per mancanza di fondi, furono ripresi nel 1611 da Ascanio Vittozzi. Egli modificò il progetto iniziale avvicinandosi allo stile barocco. Alla sua morte, Amedeo e Carlo di Castellamonte, ne portarono avanti la costruzione accentuando lo stile barocco. I lavori si interruppero nuovamente nuovamente nel 1637 a causa della guerra.
Il miracolo e i proiettili
Durante la guerra, il monte divenne un importate luogo di difesa della città, che i francesi conquistarono nel 1640. La storia narra che una volta entrati in chiesa, i soldati trovarono il tabernacolo protetto da una lingua di fuoco che li mise in fuga. Questo viene considerato il secondo miracolo eucaristico di Torino (dopo quello della Consolata e del Corpus Domini). In realtà sembra più probabile sia stata colpita la sacca di polvere da sparo che i soldati francesi portavano a tracolla, scaturendo la deflagrazione e il fuoco.

Finalmente il 22 ottobre 1656 la chiesa venne consacrata di fronte alla regina Cristina di Svezia.
Nel 1706 il monte resistette all’assedio dei francesi, pur ricevendo una palla di cannone sulla chiesa.
Durante la guerra del 1799 tra austriaci e i francesi occupanti la città, la chiesa fu nuovamente colpita da un proiettile. Entrambe le cannonate sono ancora conficcate nella chiesa a poca distanza l’una dall’altra.
Nel 1960 nel piazzale di fronte alla chiesa venne installata una statua della Vergine dedicata a tutti i lavoratori torinesi. La statua è cinta da una cancellata originale della grotta di Lourdes. Questa fu donata dai francesi per un pellegrinaggio dei lavoratori FIAT del 1958.
Macabri ritrovamento al Monte dei Cappuccini
Durante il secolo scorso avvennero alcune interessanti scoperte legate alla storia del monte.
Innanzi tutto, nel 1937 venne scoperta una fossa comune con i resti dei difensori del monte massacrati durante l’attacco del 1640.
Nel 1943 venne alla luce una sepoltura molto antica. Si dice che i resti furono trovati da un frate giardiniere durante dei lavori nell’orto. Purtroppo, visto il periodo di guerra, lo scheletro venne rimosso senza altre indagini.
Nel 1992, durante i lavori di restauro del convento, si tornò a scavare nella stessa zona. Furono rinvenuti alcuni oggetti con la Croce dei Templari. Probabilmente scheletro ed oggetti siano collegati e potrebbero appartenere a Fra’ Ogerio alla guida dei Templari nella seconda metà del 1200.

Filippo d’Aglie’
Sempre durante gli stessi lavori di ristrutturazione del convento, nel 1989 venne rinvenuto uno scheletro. Il luogo fa riferimento a dove un tempo si trovava l’orto dei frati. Poco distante si trovarono due fornelli da pipa.
Questo venne immediatamente identificato come il Conte Filippo d’Agliè. Filippo d’Agliè passò la maggior parte della sua vita al fianco di Madama Reale Maria Cristina di Francia. Fu sia consigliere che amante, tanto da mormorare a corte che fosse il vero padre dell’erede al trono.
Essi erano soliti avere i loro incontri clandestini sul Monte. Questo era difatti facilmente raggiungibile da Maria Cristina attraversando il fiume dalla sua dimora nel Castello del Valentino.
Il conte morì il 19 luglio 1667. I funerali avvennero due giorni dopo seguendo le disposizioni testamentarie di Filippo d’Aglié stesso. Egli specificava di voler essere vestito solamente con un saio cappuccino e sepolto nel peggior posto del convento. Venne così scavata una fossa nell’orto senza porre alcuna indicazione della tomba. Con il tempo si dimenticò la posizione, fino al 1989.
Dal 2010 Filippo d’Agliè riposa in una nuova tomba nella chiesa di Santa Maria al Monte.