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Nostradamus è lo pseudonimo di Michel de Nostredame. Personaggio di origine ebraica nato a Saint Remy de Provence nel 1503. Studioso di filosofia e medicina è noto soprattutto per ricette mediche prodigiose, pronostici astrologici e profezie.
Le sue previsioni sono raccolte nel suo libro Le Profezie che prevedeva la scrittura di mille quartine in rima. In realtà le quartine pubblicate furono solamente 942, il cui significato è però in realtà nascosto tra i giochi di parole di vari linguaggi, come provenzale, greco, latino, italiano, arabo ed ebraico.
Le profezie
Le Profezie di Nostradamus da sempre dividono studiosi, storici, scettici e credenti. Caterina de Medici, per esempio, ammiratrice di Nostradamus lo volle alla corte del re di Francia Enrico II per l’elaborazione degli oroscopi della famiglia reale.

Nonostante Le Profezie siano difficili da leggere e quasi impossibili da interpretare correttamente alcuni sostengono che è stato in grado di prevedere eventi quali la Rivoluzione francese, la bomba atomica, l’ascesa al potere di Hitler o gli attentati alle torri gemelle.
Dall’altra parte invece, molti ritengono che si tratti di una veggenza retroattiva. Le quartine sono scritte in modo così ambiguo, complicato ed intelligente al tempo stesso che chiunque a posteriori le può interpretare e adattare come meglio crede. Tanto che, mai nessuno è riuscito a ricavare dati ed informazioni attendibili per il futuro. In particolare, le uniche tre volte che Nostradamus ha indicato una data precisa ha clamorosamente sbagliato: nel 1732 completa distruzione della razza umana non si è verificata, nel 1792 prevedeva una lunga persecuzione religiosa che non è mai avvenuta, infine la fine del mondo nel 1999 l’abbiamo brillantemente superata.
Nostradamus, ammalato di gotta, muore nel 1566. La tradizione vuole che la sera prima abbia previsto la sua morte dicendo al suo segretario che all’alba successiva non lo avrebbe trovato vivo. Venne tumulato alla Collegiale di Saint-Laurent, per poi essere spostato a Salon-de-Provence dove tutt’ora si trova.
Nostradamus a Torino
Un personaggio con queste caratteristiche ed una città magica come Torino non potevano non incrociarsi.
La prima testimonianza scritta su un possibile soggiorno torinese di Nostradamus risale al 1786, pubblicata dal Noveau Dictionnaire Historique. Nel 1807 poi un certo H. Carena riporta le misure (51cm x 38cm) di una lapide che ricorda il passaggio del medico da Torino.
L’articolo più completo è tuttavia quello di Corrado Pagliani comparso nel 1934 sulla rivista Torino. Secondo il Pagliani Nostrdamus dimorò presso la Cascina Morozzo, ubicata nella zona della Pellerina. Egli riporta anche una fotografia della lapide commemorativa che recita
1556
NOTRE DAMUS A LOGE ICI
ON IL HA LE PARADIS LENFER
LE PURGATOIRE IE MA PELLE
LA VICTOIRE QUI MHONORE
AVRALA GLOIRE QUI ME
MEPRISE OVRA LA
RUINE HNTIERE
La cui traduzione dovrebbe corrispondere a:
1556
NOSTRADAMUS ALLOGGIA QUI
DOV’È IL PARADISO, L’INFERNO,
IL PURGATORIO IO MI CHIAMO
LA VITTORIA CHI MI ONORA
AVRÀ LA GLORIA CHI MI
DISPREZZA AVRÀ LA
COMPLETA ROVINA
Secondo alcune interpretazioni la Vittoria di cui si parla nell’iscrizione sarebbe una principessa Savoia, proprietaria della cascina. Dalle ricerche del Pagliani negli archivi del Comune però non emerge alcuna Vittoria di Savoia in quel periodo.
La lapide di Nostradamus

La cascina venne poi demolita completamente negli anni ’30 del ‘900 per far posto ad altre costruzioni. Con la demolizione si perse anche la lapide, ritrovata nel 1967 dal Bellagarda. Era custodita presso l’abitazione privata dell’avvocato Momigliano, ultimo proprietario della cascina. Oggi pare che il proprietario sia Renucio Boscolo, uno dei maggiori interpreti degli scritti di Nostradamus.
La lapide è l’unica testimonianza tangibile del passaggio di Nostradamus da Torino. La prova pare però non così solida per poter affermare con certezza la sua presenza a Torino. Giuditta Denbech, per esempio, sostiene che la visita di Nostradamus del 1556 a Torino era il suo interesse, comune con quello di casa Savoia, per l’alchimia.
Nostradamus e i Savoia
La leggenda invece racconta della sua chiamata a corte da Emanuele Filiberto per combattere la sterilità della moglie Margherita di Valois che non gli aveva ancora dato un erede. In questo caso è ragionevole pensare che l’incontro avvenne però tra il 1560 ed il 1561, in quanto i due si sposarono nel 1559 ed ebbero il figlio Carlo Emanuele I nel gennaio del 1662. Alcuni documenti riportano infatti un incontro tra il duca e Nostradamus avvenuto però nel 1561 a Nizza e non a Torino.

Moglie di Emanuele Filiberto duca di Savoia
Fatto sta che i due ebbero infine un figlio, anche se vista la differenza fisica e caratteriale tra Emanuele Filiberto e l’erede, le male lingue sostengono che il medico fece qualcosa di più che somministrare solamente unguenti e cure alla duchessa.
Secondo la tradizione, alla nascita di Carlo Emanuele Nostradamus ne tracciò il carattere e la vita avventurosa profetizzandone anche la morte: deceduto sulla strada di Gerusalemme quando un nove si troverà davanti a un sette.
La profezia sembrava promettere una lunga vita a Carlo Emanuele, fino a 97 anni. Tuttavia, la profezia sembra si sia avverata in modo un po’ diverso dal previsto. Carlo Emanuele muore a 69 anni di età, quindi il nove davanti al sette è quello dei 69-70 anni. Forse sarà una coincidenza ma, Palazzo Cravetta a Savigliano, dove Carlo Emanuele morì, si trova oggi come allora in via Jerusalem.