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Sito ufficiale: Palazzo Bricherasio
Immagini prese dalla rete

Palazzo Bricherasio di trova in via Lagrange, a pochissima distanza da via Roma e piazza San Carlo.

Edificato nella prima metà del Seicento come dimora signorile, è successivamente acquistato dai conti Solaro di Monasterolo, famiglia proveniente dall’astigiano con possedimenti anche nel cuneese. I Solaro sono originariamente proprietari terrieri, ma nel ‘700 iniziano a ricoprire importanti incarichi ecclesiastici, militari ed operano a Torino come banchieri.

Palazzo Bricherasio
Palazzo Bricherasio
con la cancellata rimossa nel 2010

Nel1760 i Solaro affidarono all’architetto Carlo Emanuele Bovis il primo importante rimaneggiamento dell’edificio. Egli impose lo stile roccocò che ancora oggi possiamo ammirare.

Tra i molti ospiti che dimorarono nel palazzo va sicuramente ricordato Giovanni Berchet. Scrittore milanese con forti sentimenti anti austriaci, è costretto a lasciare Milano durante la prima guerra d’indipendenza, rifugiandosi a Torino dal 1849 al 1851. Qui parteciperà attivamente alle politiche di Cavour, Massimo d’Azeglio e Quintino Sella, morendo esule nel 1851.

Nel 1855 il palazzo è acquistato dai conti Cacherano di Bricherasio, famiglia della nobiltà torinese, ormai estinta, che si distinse per filantropia, mecenatismo, onori militari e per alcuni suoi membri che ricevettero il titolo di viceré dei Savoia.

Famiglia Bricherasio

Il conte Luigi Baldassarre Cacherano di Bricherasio commissionò a Barnaba Panizza un rimaneggiamento dell’intero edificio. Alcune sale vennero ristrutturate, mentre altre vennero decorate per intero. Alla sua morte, nel 1867, il palazzo è ereditato dai suoi figli Sofia ed Emanuele.

Sofia, interessata alla pittura ed allieva di Lorenzo Dellani, promosse a palazzo ricevimenti, mostre ed altre iniziative culturali a cui parteciparono anche lo scultore Leonardo Bistolfi, lo scrittore Edmondo De Amicis e il musicista Arturo Toscanini.

Emanuele si rivelò invece più interessato al nascente mondo dell’industria automobilistica. Fu il principale promotore e poi socio fondatore della FIAT. Proprio nel suo studio di palazzo Bricherasio il 1° luglio 1899 avviene la firma dell’atto costitutivo. Lui assume la carica di vicepresidente. A lui si deve anche la costituzione dell’Automobile Club Italiano.

Palazzo Bricherasio
Lorenzo Delleani, I fondatori della F.I.A.T.
Al centro Emanuele di Bricherasio

Dopo la morte improvvisa e prematura di Emanuele nel 1904 (aveva solo 35 anni), Sofia e la madre continuarono le loro attività di filantropia.

Nel 1937 Annibale Rigotti, per conte della famiglia Cacherano di Bricherasio, risistema l’edificio in accordo con la nuova via Roma. Miracolosamente il palazzo non è danneggiato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Tuttavia, Sofia, ormai sola, nubile e senza eredi, lo abbandona per ritirarsi nella sua tenuta di campagna.

Alla morte di Sofia nel 1950, il palazzo è incluso nel lascito in favore della Piccola opera della Divina Provvidenza. L’edificio viene quindi adibito ad istituto scolastico ospitando prima una sede di scuola di ricamo per ragazze disagiate e successivamente un istituto tecnico per periti meccanici.

Nel 1994, il gallerista Alberto Alessio acquista l’intero edificio restaurandolo e ristrutturandolo per farne la sede della Fondazione Palazzo Bricherasio e trasformandolo in polo espositivo. La fondazione è poi chiusa nel 2009 e l’edificio nel 2010 diventa la sede principale della Banca Patrimoni Sella & C.

Palazzo Bricherasio

Palazzo Bricherasio
Scalone monumentale di Palazzo Bricherasio

Esterno. Il palazzo ha una pianta quadrata, caratterizzata da ampie finestre in stile neoclassico. Sul lato di via Langrange troviamo l’antico portone di accesso e l’atrio padronale (originariamente l’unico ingresso). Da qui si raggiunge un piccolo cortile interno.

Nei pressi dell’ingresso vi è una lapide commemorativa intitolata a Giovanni Berchet, che come detto soggiornò nell’edificio durante i suoi ultimi due anni di vita.

Durante la ristrutturazione del 1994 sono realizzati gli abbaini sul tetto, per permettere l’utilizzo del sottotetto come grande appartamento privato.

Palazzo Bricherasio
Palazzo Bricherasio

L’altra facciata è caratterizzata da una balconata sormontata da un bassorilievo che rappresenta lo stemma della famiglia Cacherano Bricherasio.

La cancellata, realizzata nel 1937, è stata rimossa nel 2010. Ne rimane solo la parte in muratura mentre l’area è ricoperta da una struttura in acciaio e vetro che ospita una caffetteria.

Interni. I differenti usi del palazzo degli ultimi decenni hanno portato a pesanti modifiche degli ambienti interni originali. Tutti gli affreschi sono andati perduti, così come molti altri elementi decorativi. Rimane comunque da notare il grande scalone interno in legno dorato ed ottone, opera di Barnaba Panizza.