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Il Parco della Pellerina è il più grande parco di Torino. Si trova nella zona ovest della città tra corso Regina e corso Appio Claudio. Attraversato dalla Dora Riparia ha un’estensione di quasi 84 ettari.
L’idea di realizzare un parco in questa zona nasce all’inizio del ‘900, tuttavia i lavori cominciano solo negli anni Trenta. Per circa cinquant’anni il parco subì modifiche e miglioramenti continui, fino a raggiungere l’attuale sistemazione negli anni Ottanta.
Uno dei lavori più importati è stata la modifica del corso del fiume. Il percorso della Dora Riparia è stato ampiamente modificato per renderlo più lineare all’interno del parco.
Il parco è con una pista di pattinaggio ad ingresso libero, una piscina all’aperto, campi da calcio, bocce e tennis, una pista in terra sterrata da BMX ed altre strutture sportive.

Un ampio piazzale sterrato all’interno del parco è solito ospitare eventi ricreativi temporanei, come ad esempio circhi o il lunapark durante il carnevale.
Sono stati creati anche due laghetti artificiali, frequentati da germani reali e cigni. Inoltre, a seguito dell’alluvione del 2000, in una depressione del terreno, si è formato uno stagno naturale profondo circo 80cm.
Il parco ospita al suo interno anche una caserma dell’Arma dei Carabinieri.
Dal 2009 tutta la parte che si affaccia a corso Regina Margherita è stata dedicata ai sette operai che hanno perso la vita nel 2007 nell’incendio della ThyssenKrupp.
Questo ampio spazio verde è molto amato dai cittadini, in particolare nei fine settima primaverili. In questo periodo il prato si affolla di famiglie a fare picnic e barbecue. Purtroppo, però, negli ultimi anni sta cadendo lentamente in declino a causa delle continue chiusure della piscina estiva e della poca sicurezza, soprattutto nelle ore notturne.
Cascina Marchesa
Il parco comprende anche un’antica cascina seicentesca. Questa, in alcuni documenti storici di inizio ‘700, è indicata con il nome di Balestra. Alla fine del secolo è invece riportata come Cascina del signor Filippone Mercante di spade. A metà Ottocento la proprietà è trasferita ai fratelli Tallucchi e con il nome che mantiene ancora oggi di Cascina Marchesa.

Nel corso del Novecento l’edificio diventa di proprietà comunale. Nel corso degli anni è occupato e sgomberato più volte, fino ad essere dato in concessione nel 2010 alla società sportiva Turin Marathon che ne ha curato la restaurazione. Da allora è sede di attività sportive ed ospita un hotel ed un ristorante.
La leonessa
Infine, una curiosità. Come in tutta la città, nel parco sono distribuite diversi Toret, la tipica fontanella in ghisa verde con la testa di toro. Uno dei simboli di Torino. Ebbene, nel Parco della Pellerina, ve ne è una che invece del toro ha una testa da leonessa. Noi non siamo riusciti a scoprire né la provenienza né il motivo. Se qualcuno avesse qualche idea ci contatti!
Il parco della Pellerina non esiste!
In realtà il parco è dedicato Mario Carrara, uno dei soli 12 docenti universitari di Torino su oltre 1.200 che rifiutò di pronunciare il giuramento di fedeltà al fascismo. Tuttavia, è comunemente conosciuto con il nome di Pellerina, un’antica cascina non più esistente. Anche se non ufficialmente non esiste, la nomenclatura Pellerina è diventata talmente diffusa che negli ultimi anni è riportata anche sulle mappe della città.

Curiosa ed interessante una delle possibili interpretazioni dell’origine del nome. Potrebbe infatti derivare dalla contrazione della pietra della berlina, dove i debitori insolventi che non potevano saldare i creditori venivano esposti al pubblico ludibrio facendoli sedere senza mutande. Appunto messi alla berlina. Per inciso, da questa pratica nasce anche il detto “picchiare con il culo per terra” per indicare chi è andato in rovina economica.
Una seconda versione, ne attribuisce il nome alla sua posizione. La cascina si trovava presso la via San Michele, il tragitto che molti pellegrini percorrevano dall’abazia benedettina di Mont Saint Michel in Normandia fino al Santuario di San Michele situato nel Gargano. Arrivati nei pressi di Torino i pellegrini sostavano qui, prima di entrare in città. La Pellerina sarebbe quindi la contrazione de La Pellegrina.