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Piazza Bodoni: Conservatorio Giuseppe Verdi
Immagini prese dalla rete

Piazza Bodoni, delimitata da via Mazzini, si trova nel centro storico di Torino. Venne spianata sui resti dell’antico bastione nel 1825. Circa dieci anni dopo, gran parte della piazza è destinata ad area mercatale, soprattutto di macellerie. Rimaneggiata nel 1835 con l’apertura del Giardino dei Ripari, oggi la piazza è completamente pedonale.

Piazza Bodoni: la storia

Sotto i portici eretti da un lato della piazza vi fu la sede della storica stamperia di Giuseppe Pomba. sulla facciata esterna degli archi porticati Giuseppe Pomba fece installare dei medaglioni ritraenti gli autori delle opere che pubblicava. Questa ingegnosa forma pubblicitaria conferisce ancora oggi un singolare aspetto ai palazzi.

Piazza Bodoni
Piazza Bodoni

A partire dagli anni Sessanta dell’800, nei pressi di via San Francesco da Paola si è tenuto regolarmente un mercato, all’interno di una struttura dedicata a questo scopo. Inoltre, nello scantinato vi era un lavatoio. Dotato di acqua corrente, poteva ospitare più di 200 lavandaie al costo di 5 centesimi ognuna. La struttura rimase attiva fino ai primi anni del secolo successivo.

La struttura venne abbattuta nel 1928. Il Conservatorio intitolato a Giuseppe Verdi ne prese il posto.

A inizio degli anni Venti del ‘900 il comune dotò la piazza di illuminazione pubblica.

Successivamente Piazza Bodoni fu teatro delle prime adunate dei fascisti. E, ovviamente, anche dei conseguenti scontri con i comunisti.

Anni più recenti, intorno al 1970, vi sono stati dei lavori per la costruzione del parcheggio sotterraneo alla piazza, ancora attivo oggi.

Infine, la piazza è diventata completamente pedonale a partire dal 2002.

Il monumento La Marmora

Alfonso Ferrero della Marmora (o La Marmora) fu tenete generale e comandante dell’esercito. Egli ricoprì anche l’incarico di ministro della guerra in diversi governi.

Monumento a La Marmora
Piazza Bodoni – Monumento a La Marmora

Fu inoltre prefetto di Napoli, governatore di Milano e primo ministro a Torino dal 1864 al 1866.

Alla sua morte, Firenze nel 1878, Torino decise di erigere un monumento in sua memoria.

Il costo venne inizialmente stimato in 200.000 lire. Tuttavia, dopo dodici anni di raccolta fonda il ricavato fu di sole 73.639 lire. Fu allora che Tommaso La Marmora (nipote del generale) propose di velocizzare la raccolta integrando la somma con capitali propri.

Egli affidò l’opera al conte Stanislao Grimaldi che non chiese alcun compenso. Nel 1886 Tommaso Lamarmora propose di collocare la statua in Piazza Bodoni.

La statua fu reallizata con la collaborazione del ministero della guerra, che fornì il bronzo, e fusa nel 1891 nel Regio Arsenale di Torino.

Il 25 ottobre 1891, la statua venne finalmente inaugurata. Il monumento a La Marmora è l’unica statua equestre dedicata ad un personaggio militare e politico.

Giambattista Bodoni

Giambattista Bodoni nacque a Saluzzo nel 1740, da famiglia di stampatori. Imparò la professione sin da piccolo e durante la giovinezza si recò più volte a Roma per lavorare nella tipografia pontificia.

Gianbattista Bodoni
Giambattista Bodoni

Successivamente venne chiamato a Parma, per ricoprire l’incarico di direttore della Tipografia Reale. Qui passò tutta la sua vita morendo nel 1813.

La sua importanza e fama come tipografo è dovuta alla creazione di nuovi caratteri di stampa che da lui prendono il nome.

Il carattere Bodoni è caratterizzato da un alto contrasto tra le linee spesse e quelle sottili con enfasi sui tratti verticali. Il risultato è un carattere con un aspetto pulito ed elegante, ma un po’ freddo.

Il Bodoni si diffuse rapidamente, tanto che nel periodo di editoria a piombo ogni produttore aveva la propria versione del carattere.

Piazza Bodoni – Conservatorio Giuseppe Verdi

Ancora oggi, il carattere non è completamente definito, ma bensì è una famiglia con leggere differenze tra una versione e l’altra.

I tanti anni vissuti a Parma dal Bodoni, hanno portato il suo carattere tipografico ad essere uno dei più utilizzati in città. La provincia di Parma usa ancora oggi il carattere per cartelloni pubblicitari, insegne di negozi, indicazioni stradali.

Tuttavia, Giambattista Bodoni è una figura di rilievo anche per altre opere. Per esempio, nel 1806 pubblicò un’edizione dell’Oratio Dominica come memoria del viaggio di Pio VII a Parigi. L’opera contiene la traduzione del Padre Nostro in 155 lingue. È il più ricco e vasto catalogo di caratteri tipografici mai pubblicato.