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Piazza Carlo Emanuele II, si trova nelle vicinanze di via Po. Dedicata all’omonimo duca Savoia detto Il Carlino per le sue movenze e i suoi atteggiamenti effemminati, la piazza è decisamente più conosciuta con la dizione popolare di Piazza Carlina.
La piazza viene creata nel 1673, durante i lavori di ampliamento della città verso il Po voluti proprio da Carlo Emanuele II. Maria Giovanna Battista, moglie del duca, affidò i lavori ad Amedeo di Castellamonte. Egli realizzò un progetto per una piazza ottagonale in prossimità di via Po. Tale disegno è poi modificato ottenendo una piazza quadrata di 120mt di lato, posizionata leggermente più interna rispetto via Po.
La volontà di Carlo Emanuele II era quella di avere una nuova piazza che fosse il punto di riferimento per la società del nuovo quartiere. Tuttavia, la nuova piazza si trasformò ben presto in un semplice e umile mercato del vino. Nonostante la denominazione, vi si vendevano anche altre merci come fieno, legname e carbone.

Durante il dominio napoleonico la piazza è rinominata Place de la Libertè e fu il luogo designato per le esecuzioni capitali con la ghigliottina. In quattordici anni di dominazione francese (1800 – 1814) in questa piazza si ebbero 423 esecuzioni. Tra tutte, è passata alla storia l’esecuzione della Bela Caplera.
Con la Restaurazione del 1814 riprese il vecchio nome e vecchio ruolo di mercato. Tuttavia è utilizzata ancora per qualche tempo come luogo di esecuzione tramite impiccagione per i nemici dello Stato.
A partire dagli anni ’60 del Novecento la vocazione mercatale della piazza si perde progressivamente. All’inizio degli anni 2000 rimanevano ormai solo pochissimi banchi in un angolo della piazza.
Monumenti e palazzi di piazza Carlina
Al centro della piazza nel 1872 è posta una grande statua di Giovanni Duprè a ricordo di Camillo Benso di Cavour. Il monumento ricorda il conte Cavour con in mano un cartiglio su cui è incisa la celebre frase Libera Chiesa in libero Stato.
Il lato meridionale è invece caratterizzato dalla piccola chiesa di Santa Croce, opera di Filippo Juvarra del 1718. La chiesa oggi è dedicata al culto ortodosso.

Al numero civico 15 vi si trova invece l’ex Albergo di Virtù, istituto educativo ed assistenziale per l’istruzione dei giovani poveri attivo fino alla metà dell’Ottocento. L’edificio va ricordato in quanto dal 1919 al 1921 è abitato da Antonio Gramsci.
Notevole è infine il Palazzo del Collegio delle Provincie, voluto da Vittorio Amedeo II nel 1739. Realizzato in stile barocco da Bernardo Vittone svolse la sua funzione fino al 1814. Durante la Restaurazione è adibito a caserma dei carabinieri reali. Nel 1893 è dedicato a Chiaffredo Bergia, brigadiere distintosi per la lotta contro il brigantaggio. Oggi è la sede del comando dei carabinieri della Regione Piemonte.
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