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Foto copertina e articolo di Lucia Ranieri

Piazza San Carlo è probabilmente la più bella e famosa piazza del centro storico di Torino. Soprannominata come il salotto della città ha saputo mantenere eleganza, sobrietà e fascino nel corso del tempo.

Costruzione e storia

Con il trasferimento della capitale del Ducato di Savoia a Torino nel 1563, si iniziò l’espansione della città verso sud. Nel 1617 l’architetto Carlo di Castellamonte ricevette l’incarico del progetto e dalla costruzione di questa piazza. 

Piazza San Carlo
Piazza San Carlo

La piazza venne inaugurata nel 1638 con il nome di Piazza Reale, anche se i portici che la circondano furono terminati solamente nel 1646.

Inizialmente venne utilizzata come Piazza d’Armi, tanto da assumerne il nome. Nel 1764 fu sottoposta ad abbellimenti e rinforzi degli edifici da Benedetto Alfieri. Egli conferì lo stato attuale e la Piazza venne dedicata a San Carlo Borromeo. Durante l’occupazione napoleonica prese il nome di Place de Napoleon, per poi tornare a chiamarsi Piazza San Carlo nel 1814. 

Il rifacimento di via Roma, promosso dal regime fascista tra il 1931 e il 1934, fortunatamente non cambiò molto l’aspetto originale della piazza. Questa venne resa completamente pedonale a partire dal 2004.

Nonostante sia dedicata a San Carlo, il vero legame della piazza è con Emanuele Filiberto.

Emanuele Filiberto

La dedica a San Carlo Borromeo vuole ricordare quanto avvenuto nel 1578. L’Arcivescovo decise di recarsi in pellegrinaggio a visitare la Sindone, all’epoca custodita dai Savoia a Chambery.

Piazza San Carlo – Monumento a Emanuele Filiberto

Il principe Emanuele Filiberto decise allora di spostare la Sindone a Torino, per accorciargli il viaggio.  Questa vicenda è ricordata in un bassorilievo sopra la Chiesa di San Carlo (quella a destra guardandole frontalmente), in cui si raffigura il momento nel quale il principe Emanuele Filiberto riceve l’ostia da San Carlo.

Sempre legati alla stessa vicenda, all’angolo con via Alfieri e via Santa Teresa, rivolti verso l’interno della piazza, si possono vedere anche due piccoli affreschi che raffigurano l’ostensione della Sindone.

Originariamente vi era un affresco ad ogni angolo, ma gli altri due vennero distrutti durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale.

Al centro della Piazza vi è il monumento dedicato a Emanuele Filiberto dopo la vittoriosa Battaglia di San Quintino del 1557.

Nel 1831 Carlo Alberto commissionò questa statua a Carlo Marochetti. La statua in bronzo venne fusa a Parigi ed esposta al museo del Louvre per un periodo. Fu inaugurata a Torino il 4 Novembre 1838, giorno della festività di san Carlo Borromeo.

Durante la Seconda guerra mondiale venne protetta dai bombardamenti con strutture il legno e fortunatamente ne uscì illesa.

Comunemente chiamata dai torinesi Caval ed Bronsè considerata una delle più belle statue equestri dell’800.

Importanti fatti in Piazza San Carlo

In questa Piazza, Vittorio Alfieri visse nell’appartamento al secondo piano, sull’angolo con l’omonima via, tra il 1774 e il 1777.

Piazza San Carlo - Le chiese gemelle
Piazza San Carlo – Le chiese gemelle

Durante questo periodo si innamorò di una donna sposata che viveva dall’altro lato e che vedeva spesso dalla finestra.

Per imporsi a non frequentare più la donna si costrinse a rimanere a casa tagliandosi il codino, simbolo della borghesia. Vergognandosi di farsi vedere senza, non uscì per lungo tempo.

Nel 1864 la capitale venne trasferita da Torino a Firenze. I torinesi manifestarono in piazza San Carlo contro questa decisione.

Piazza San Carlo - Il toro portafortuna
Piazza San Carlo – Il toro portafortuna

Il generale Minghetti, capo della polizia, per disperdere la folla ordinò di aprire il fuoco uccidendo decine di persone (i rapporti stimano 184).

Anni dopo, il comune di Torino volle intitolare una via al generale per aver ripianato le finanze del Regno dopo l’Unità d’Italia. Ricordando le morti avvenute, i torinesi protestarono nuovamente in piazza San Carlo e convinsero il Comune a cambiare idea.

Nel 1930 davanti all’ingresso del Caffè Torino venne posto bassorilievo in ottone raffigurante un toro, simbolo della città. Tradizionalmente calpestare i testicoli del toro con un piede si dice che porti fortuna: quella zona del toro è difatti particolarmente usurata.

Cannonate in Piazza San Carlo

Durante l’ assedio di Torino del 1706, i francesi attaccarono la città per molte settimane. Torino resistette ed alla fine vinse. Tuttavia, riportò diversi segni e cicatrici.

Alcune delle più evidenti (e nascoste) si trovano proprio in Piazza San Carlo.

Piazza San Carlo - caffe' San Carlo
Piazza San Carlo – caffe’ San Carlo

Per far capitolare Torino, i francesi utilizzarono anche cannoni. Pur sparando da fuori le mura, alcuni proiettili caddero in piazza San Carlo. Per la buona sorte della storia e dell’arte non lesionarono gli edifici, anzi sono rimasti in piazza fino ad oggi aumentando il fascino di questo luogo.

Dove? Ebbene, posizionatevi nei pressi delle due chiese gemelle guardandole frontalmente. Ora spostate lo sguardo nel porticato di sinistra. Nella settima arcata del porticato (contando a partire dall’angolo) potete notarne una delle cannonate che raggiunsero la piazza. Osservando attentamente quella zona dell’edificio, potrete individuarne altre vicino alle finestre dei piani superiori (non sempre visibili, a volte le persiane aperte le nascondono).