
Foto copertina e articolo di Lucia Ranieri

Piazza Vittorio Veneto è comunemente chiamata Piazza Vittorio dai torinesi. Essa si apre sul fiume Po, al fondo della omonima Via Po.
Fin dall’antichità questa zona era molto importante per la difesa della città. La presenza del fiume e della collina forma difatti una protezione naturale di Torino.
In epoca romana il luogo venne ulteriormente rinforzato per mezzo di una porta di accesso alla città, chiamata Porta Pretoria.
Costruzione
Nel 1663 Carlo Emanuele II diede ordine ad Amedeo di Castellamonte di costruire l’ampliamento della città. L’obiettivo era di permettere l’accesso al fiume Po a partire da Palazzo Reale. Il Castellamonte progettò quindi la costruzione di via Po facendola terminare in un grande spiazzo. Esso si apre verso il fiume con edifici a forma semi circolare. Il progetto prevedeva anche la costruzione del primo ponte in pietra sul fiume.

Caratteristica della piazza è di non essere pianeggiante. Vi è difatti un dislivello 7.19 metri tra via Po (punto piu’ alto) e l’imbocco del ponte (punto più basso). Questa pendenza si adatta molto bene per adunate e sfilate. Garantisce una buona visibilità al pubblico e un migliore effetto scenico. Anche per questo motivo venne utilizzata per lungo tempo come Piazza d’Armi.
Nel 1807, sotto la dominazione francese, venne costruito l’attuale ponte sul fiume. Sette anni dopo, re Vittorio Emanuele I rientrò a Torino proprio attraversando ponte e piazza. Per ricordare tale evento vennero entrambi intitolati al monarca Savoia. L’avvenimento sarà poi celebrato anche con la costruzione della Chiesa della Gran Madre. Essa conferisce a tutta la zona un tocco di eleganza e fascino.
Ampliamento di Piazza Vittorio Veneto
Rientrato in possesso dei suoi territori, il re diede compito all’architetto Giuseppe Frizzi di modificare la piazza. Egli progettò linee più rette conferendogli la tipica forma a rettangolo.
Frizzi riuscì a raccordare i precedenti palazzi di forma circolare, che si possono vedere ancora oggi al congiungersi della piazza con via Po, con il porticato in linea retta della piazza.

In modo molto abile, riuscì anche a mascherare la pendenza della piazza. Introdusse l’imbocco di due vie sui lati più lunghi. In questo modo potè costruire edifici e porticati in blocchi diversi. Questo stratagemma gli permise di elevare gli edifici con altezze diverse. Passeggiando sotto i portici, verso il Po, si può difatti notare che verso il fiume il livello del camminamento è leggermente più alto di quello della piazza.
Nel 1920 la pizza venne intitolata a Vittorio Veneto per celebrare la fine della Prima guerra mondiale e la vittoria italiana in questa battaglia. Il ponte rimane invece tutt’oggi dedicato Vittorio Emanuele I.
Poco cambia per i torinesi, da sempre abituati a chiamarla piazza Vittorio, anche se molti di loro sono convinti che si tratti ancora di Vittorio Emanuele I.
Piazza Vittorio Veneto oggi
La piazza è oggi in gran parte pedonalizzata. Presenta un colpo d’occhio veramente affascinante. Digradando verso il fiume con la chiesa della Gran Madre di Dio e il Monte dei Cappuccini sullo sfondo ha un panorama da mozzare il fiato.
Negli ultimi anni l’aperura di locali alla moda l’hanno resa uno dei luoghi principi per il tradizionale aperitivo, ormai tramutatosi in apericena.
Viene ancora usata per manifestazioni ed eventi cittadini come le sfilate di Carnevale o i fuochi d’artificio durante la celebrazione del santo patrono della città.
Curiosità
Spesso Piazza Vittorio Veneto è indicata come la piazza più grande d’Europa, ma questo non è del tutto vero. Innanzi tutto, la più grande piazza di Torino non è questa, ma piazza della Repubblica (51.300 mq contro i 39.960 mq di Piazza Vittorio). Quindi se non è la più grande di Torino, non può essere la più grande di Europa. Tuttavia.. Piazza Vittorio è la piazza dotata di portici più grande d’Europa.