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Foto di Lucia Ranieri

Il Ponte Vittorio Emanuele I, collega Piazza Vittorio Veneto alla Chiesa della Gran Madre di Dio. Se il ponte Isabella è il più bel ponte di Torino, questo è sicuramente il più storico e curioso.

Si ha notizia di antico ponte levatoio in questa zona in alcuni documenti risalenti al 1037. Sappiamo comunque che un primo ponte in pietra è costruito da Antonio Becchio nel 1404 per volere di papa Martino V. Costituito da 12 pilastri era largo 10 metri.

Ponte Vittorio Emanuele I
Ponte Vittorio Emanuele I

Il passare dei secoli danneggia il ponte. In particolare alcuni archi sono distrutti dalla piena del Po del 3 novembre 1706. Essi sono sostituiti provvisoriamente da strutture in legno.

Quando i francesi di Napoleone conquistarono definitivamente Torino, nel 1800, la città era dotata solamente di attraversamenti provvisori costruiti in legno. Fu proprio il generale francese ad ordinare la costruzione di un imponente ponte in pietra che collegasse piazza Vittorio Veneto (all’epoca Piazza d’Armi) con l’altra sponda del fiume.

La realizzazione del primo ponte in pietra di Torino è affidata al francese Charles Mallet, in collaborazione con il piemontese Pellegrini, su disegno di Ramée Pertinchamp. Essi impiegarono parecchi prigionieri della campagna napoleonica in Spagna.

Costruzione

La posa della prima pietra avviene nel 1810, alla presenza di Camillo Borghese, marito di Paolina Bonaparte. Il ponte, costituito da cinque arcate lungo 150 metri e largo poco meno di 13, è ultimato nel 1813. Il ponte, assieme all’attuale piazza Vittorio Veneto, viene dedicato a Napoleone.

Ponte Vittorio Emanuele I
Ponte Vittorio Emanuele I

Al ritorno dei Savoia in Piemonte, con la Restaurazione del 1814, Vittorio Emanuele I entrò in città proprio attraversando questo ponte. Nel contesto reazionario e di rivincita verso la passata occupazione francese, vi furono diverse proposte per abbatterlo. Tuttavia, il re si oppose fermamente, sostenendo che ogni volta che lo attraversava provava gioia nel calpestare un’opera francese. Si è quindi deciso di intitolarlo a Vittorio Emanuele I.

Da allora il ponte ha subito solo una piccola modifica nel 1876: furono eseguiti i lavori per il passaggio del tram e sostituite le ringhiere in pietra con quelle in metallo.

Il tesoro di Ponte Vittorio Emanuele I

Come ogni storia che si rispetti, c’è anche un aspetto misterioso e leggendario. Pare che nel pilone centrale è murato un piccolo tesoro.

Si dice di uno scrigno in legno di cedro contenente 79 medaglie d’oro, d’argento e di bronzo che celebrano le vittorie di Napoleone, la battaglia di Marengo, la conquista dell’Egitto e di Vienna. Inoltre, vi sarebbe anche un metro d’argento a simboleggiare il sistema metrico appena adottato.

Infine, vi si troverebbero anche due targhe commemorative, una del Vernazza in latino e l’altra di Deperret in francese.