
Tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 iniziò ad affermarsi a Torino l’architettura di stile liberty. Completamente differente rispetto al passato, lo stile liberty fu particolarmente apprezzato dalla borghesia. Esso appariva un segno di rottura verso la nobiltà del passato che invece amava molto il barocco e il neoclassico.
Lo stile liberty altamente innovativo rimase in voga per un periodo abbastanza breve, circa 50 anni, ma a Torino si diffuse talmente rapidamente da consegnargli il nome di capitale liberty italiana.
Gli interpreti della Torino liberty
Pioniere dello stile liberty fu Carlo Ceppi. A lui si devono i primi edifici liberty, anche se non ancora in stile puro. Tra questi i principali sono Palazzo Bellia in via Pietro Micca e Palazzo Priotti.
Tuttavia, il maggiore esponente fu sicuramente il suo allievo Pietro Fenoglio. In tredici anni egli lavorò a circa 300 progetti tra ville, palazzi e edifici industriali. Si occupò anche di politica ricoprendo il ruolo di consigliere comunale di Torino. Fu tra gli organizzatori dell’Esposizione Internazionale del 1902 e del 1911 oltre che fondatore della rivista L’architettura italiana moderna. Data la sua autorevolezza venne chiamato a ricoprire anche ruoli di vicepresidente ed amministratore delegato in varie aziende private tra cui la Banca Commerciale Italiana.

Oltre alla sua opera più famosa, Casa Fenoglio-Lafleur, vanno ricordate la celebre Villa Scott e il Villino Raby e il primo birrificio italiano Bosio & Caratsch.
Ill progetto più ambizioso di Pietro Fenoglio fu, invece, la costruzione del Villaggio Leumann. Esso nacque dall’idea di un imprenditore svizzero, Napoleone Leumann, che trasferì il suo stabilimento tessile a Torino. Il Villaggio fu progettato da Fenoglio tra il 1875 e il 1907. Al centro vi e’ lo stabilimento vero e proprio, circondato ai lati da gruppi residenziali. Esso comprende 59 villini divisi in 120 alloggi, ciascuno provvisto di servizi igienici e giardino. Il Villaggio comprende anche asilo, scuola ufficio delle poste e la chiesa di Santa Elisabetta, una delle poche al mondo in stile liberty.